Ad Albenga la politica torna in piazza; FdS contro Guarnieri: “il vero problema è il lavoro nero”

di Fabrizio Pinna – Primi weekend assolati di luglio, ma in questo inizio estate la politica ad Albenga non è ancora andata in vacanza; o almeno: non tutta. In piazza del Popolo questo pomeriggio attivo infatti un gazebo di propaganda, volantinaggio e informazione animato dai militanti della Federazione della Sinistra (FdS) del Ponente Savonese. “La volontà di ritornare finalmente in piazza, tra la gente, in un periodo duro per tutta l’Italia; qua ad Albenga abbiamo poi problemi particolari: l’offensiva nei confronti dei migranti e non solo, la situazione dilagante del lavoro nero…”, dice al Corsara – tra un volantino e l’altro dato ai passanti – Jan Casella le ragioni del “presidio” ingauno di questo caldo sabato di luglio.

Dopo la relativa calma seguita alle lunghe campagne elettorali per le regionali e le comunali locali, riprende per la FdS il “lavoro sul territorio”; è “la situazione del momento che lo richiede” dice. “L’offensiva continua di partiti in particolare come la Lega Nord fanno nei confronti dei deboli: cavalcare un periodo di crisi colpendo quello che sta ‘sotto di noi’ invece di mirare ad attaccare i tanti padroni che stanno ‘sopra di noi’. È questo – spiega Casella – che ci muove dentro e ci porta a tornare in piazza; speriamo di essere sempre più presenti. Vediamo un certo immobilismo ma sono convinto che non tutti i cittadini sono d’accordo con tutto quello che di male sta succedendo in Italia e anche nella città di Albenga”.

“Contraddittoria” e “incoerente” la situazione di Albenga secondo Luigi Gatti, presidente della FdS Ponente Savonese e della Casa dei Circoli di Ceriale: “Che ci sia in una Albenga, città abbastanza ‘quotata’, un sindaco leghista di provenienza siciliana, lo trovo davvero contraddittorio. Io, che ho una certa età, ho combattuto a Torino quando i leghisti ce l’avevano con i meridionali… e oggi qui abbiamo un sindaco siciliano… leghista. È una cosa che proprio non riesco a capire”.

E naturalmente non mancano critiche dalla FdS del Ponente indirizzate direttamente all’operato del sindaco ingauno Rosy Guarnieri. Di fronte a problemi reali come il lavoro nero, scrivono nel j’accuse consegnato a un volantino distribuito oggi in piazza, “cosa fa la ‘Sindachessa’ Guarnieri? Emette ordinanze tese a dare fumo negli occhi ai ‘gonzi’ (vedi per esempio l’ordinanza ‘anti-assembramento’ che richiama disposizioni di stampo alquanto reazionario)”; inoltre, proseguono stigmatizzando le controverse scelte che hanno riempito di polemiche pagine e pagine cartacee e virtuali delle cronache locali in queste ultime settimane, “ha in gestazione un’ordinanza per la chiusura dei Kebab alle 21, una proposta per la riapertura delle Case Chiuse, una proposta per limitare la residenza a chi può dimostrare di avere un reddito mensile di oltre 500 €. Come se la vedranno i pensionati al minimo? I precari? I disoccupati?…”.

Ma i problemi veri, sostiene la Federazione della Sinistra,  ad Albenga sono altri; a partire proprio dalla piaga del lavoro nero, fenomeno diffuso anche nella piana ingauna e che ha fatto persino ricomparire pratiche come quella del “caporalato” che sembravano consegnate alla storia più cupa delle condizioni dei lavoratori e sul quale spesso, a livello locale, si chiudono entrambi gli occhi: “Nella piana di Albenga lavorano in nero sia centinaia di migranti, sia non pochi albenganesi. Per i clandestini c’è un vero e proprio sistema di caporalato che, di giorno in giorno, recluta la manodopera necessaria a salari da fame e in nero. Questi lavoratori – meglio sarebbe definirli nuovi schiavi – senza i quali l’economia albenganese risulterebbe compromessa sono costretti, malgrado il duro lavoro nelle serre, ad una vita di stenti, indegna di esseri umani”. “Dalla Piana di Albenga partono oltre 13.000 TIR all’anno carichi di fiori in vaso: sono, in buona parte, frutto di lavoro nero, con tutto quel che ne consegue per quanto attiene l’evasione fiscale e contributiva. Un efficace contrasto a tale evasione – conclude la FdS – potrebbe permettere al Comune di Albenga di offrire, ai propri cittadini, migliori servizi”. [NdR: qui la replica Confederazione Italiana Agricoltori]

18 Commenti

  1. Pienamente daccordo con Giabbà. Hai scritto cose vere e il fegato rode agli infami che evadono e non pagando le tasse contribuiscono a farle aumentare a noi, che dobbiamo tirare il carretto anche per loro.
    L’evidenza delle affermazioni di Giabbà hanno sollevato un ovvio e prevedibile rigurgito gastrico ai nostri cari amici della “casta” che si puo’ permettere di campare bene sulle spalle della collettività. Non farci caso Giabbà: hai colto nel segno!
    I campagnoli di albenga hanno anche un altro demerito: quello di aver contribuito a far mangiare a tutti noi della rumenta che viene dall’estero perchè le zappe le hanno buttate via in favore dei piu’ redditizi vasetti e dei fiori. Così quelle quattro colture che restano si cuccano oltre che i velenio che gli scienziati campagnoli gli danno anche i veleni dei fiori che il vento trasporta…
    Ad Albenga è sempre stato così . I nonni davano i velni con il secchiello, poi i figli hanno ereditato lo stesso metodo e i discendenti, geneticamente modificati anch’essi, usano lo stesso sistema.
    Il paragone con il sud italia lo trovo quanto mai azzeccato…
    I primi razzisti con i marocchini e tunisini sono loro stessi, quelli che li assumono in nero. Vorrebbero hce alle 20 sparissero e che riapparissero alle 6,,,
    Tutte le volte che ho notizia di qualche “imprenditore agricolo ” di questa risma non mi sono mai fatto problemi a segnalare tramite le dovute conoscenze, il fatto all’ispettorato del lavoro. Questo lo ritengo il mio censo civico.
    ..sono o no il giustiziere?
    Siete indifendibili. . . .

  2. sig stoppardi non sono comunista e tantomeno invidioso di chi ha i macchinoni sono di media borghesia benestante pago le tasse e non mi lamento se persone per bene fanno affari leciti e vivono bene ,La sua ottusutà nel vedere un comunista chi si permette di scrivere le proprie idee è davvero una cosa ridicola sono le persone come lei che non permettono ad un paese di progredire

  3. @Giabba alla Camera di Commercio sono registrate circa 1200 aziende agricole se è come dici tu1200:30=40 e secondo te una banca tiene aperto per 40 aziende agricole ciascuno?????????????? Contando che i soldi che vanno agli stranieiri , in Italia non resta nulla portano tutto all’estero e non passano neanche per banca.Magari le aziende agricoledassero cosi’ tanto lavoro, a me sembra che per adesso, hanno fuso parecchi sportelli , altro che tanto lavoro.Le altre attivita’ di della piana cosa sono fumo negli occhi?E poveri noi cosa devo sentiere,ci sono aziende agricole composte da 2 persone, quelle veramente grandi sono propio poche e i nomi li sappiamo tutti, ma la maggior parte sono piccole medie aziende.
    @Ninetto i problemi ci sono eccome,ma come ho gia’ detto non si puo’ fare di tutta l’erba un fascio,commento il grafico perchè se è stato fatto cosi’ non ha senso, il grafico va’ diviso in provincie , non si possono mescolare le provincie del nord con quelle del sud, ma non perchè io sono razzista anzi, ma la realta’ è molto diversa parla con unn extra comunitario che ha lavorato al sud e poi al nord ti spiega la diversita’ sulla retribuzione e sul lavoro nero, ti spiegano tutto loro.Mi informo sulla suddivisione per provincie sono molto curiosa.

  4. Lungi da me accusare a vanvera un’intera categoria, ma non si può evitare di fare qualche riflessione di fronte a comunicati ufficiali come quelli che riporto e che, seppur non di quest’anno, fotografano una situazione reale, di fronte alla quale non serve a nulla dire “io non c’entro” ma impegnarsi – tutti – per cambiarla.
    Dal sito dell’Inail: “è stata realizzata anche l’Operazione Terra Nuova, che è stata dettata dall’esigenza di vigilare nel settore agricolo e boschivo, e soprattutto nelle zone in cui vengono praticate culture intensive ad alto impiego di manodopera. Le ispezioni hanno riguardato 11 direzioni provinciali: Caserta, Salerno, Latina, Savona, Ascoli Piceno, Macerata, Foggia, Taranto, Livorno, Aosta e Verona. Le aziende ispezionate in questo caso sono state 437 di cui il 43,94% (192 in tutto) sono state trovate in situazione di forte irregolarità. Gli accertamenti hanno riguardato 3.351 lavoratori, dei quali 1.090 (32,53%) irregolari. Tra i lavoratori irregolari 386 erano in nero, e di questi 12 erano minori, 120 extracomunitari regolari e 111 clandestini. I provvedimenti penali adottati sono stati 110, mentre quelli amministrativi sono stati 345. Le sanzioni amministrative irrogate sono state pari a quasi 112mila euro.
    Secondo i dati Istat, all’inizio del millennio, gli occupati totali non regolari in Italia erano stimati essere pari a 3.323.900 unità, che rappresentano il 14,7% del totale degli occupati, comprensivo sia dei lavoratori regolari che di quelli non regolari. Lo sviluppo del lavoro non regolare, nel passato decennio, investe in misura più o meno rilevante tutti i settori produttivi. In termini di unità di lavoro, il fenomeno si presenta con particolare intensità nell’agricoltura (con circa il 30% delle unità del settore), seguito a distanza dal commercio (circa il 19%), dai servizi alle famiglie e alle imprese e dalle costruzioni (circa il 16%). Il peso del sommerso nell’industria in senso stretto è assai meno rilevante.
    Nel 2009 l’INPS ha compiuto sul territorio nazionale 100.591 accertamenti, durante i quali ha scoperto 79.953 imprese irregolari, 19.198 imprese in nero e lavoratori autonomi non iscritti, 12,422 lavoratori irregolari, 60.742 lavoratori completamente in nero e, nel solo comparto agricolo, ha annullato perchè fittizi 98.376 rapporti di lavoro. Ha accertato anche contributi evasi per un miliardo e 502 milioni di euro (INPS, rapporto annuale 2009).

  5. Giucas Casella alla sua età dovrebbe andare in spiaggia ad Alassio a prendere ( o almeno cercare di prendere) un pò di mussa invece di parlòare di queste cose. Cosa cavolo ne sa di agricoltura o di economia un ventenne alassino?

    Giabbà, gli sportelli bancari non ci sono perchè i “campagnoli” di Albenga sono miliardari di euri, ma perchè ci sono milioni di euri di mutui. Forse tu parli e pensi ai macchinoni (l’invidia è una brutta bestia) e non pensi ai mutui trentennali che magari si pagano in banca.
    Sei fortunato dai, guadagni 1000 euri al mese, però il venerdì alle 14 per te finisce la settimana sia che piova sia che faccia vento sia che nevichi. Ti fai una bella partita a tennis o vai a correre senza alcun tipo di pensiero.
    Ricordati cara testina di Giabbà che chi “si pavoneggia” , non fa mai festa, lavora sotto l’acqua, al freddo d’inverno, al caldo d’estate. Giorno e notte (Natale e Pasqua compresi) ha mille preoccupazioni per il meteo, per le malattie fungine, per il mercato di merda col quale si deve confrontare.
    La Spagna che non prova queste invidie molto comuniste negli ultimi anni ha fatto passi da gigante ed è davanti a noi anni luce.
    Grazie alla mentalità ottusa e falce-martelliana come la vostra che l’agricoltura è conciata davvero così male.
    Per quanto riguarda la Tarsu caro Giabbàt-tino sappi (magari informati prima di aprire bocca) che da diversi anni i “campagnoli” conferiscono a FG riciclaggi pagando a quintale così da avere il culo parato per ulteriori vostre accuse infondate. Quindi sappi che non si inquina proprio niente se non la tua mente bacata poichè tutti i contenitori di presidi fitosanitari vengono smaltiti secondo le attuali norme vigenti.
    Per ultimo, grazie al presidente della Cia che si è prodigato a spendere qualche parola in difesa della categoria, forse proprio perchè aveva vergogna dei pensieri espressi dai propri COMPAGNI.
    Gran demerito invece alla Coldiretti che come sempre e da sempre non sa niente e mai si interessa di queste polemiche non prendendone mai parte.
    Ossequi

  6. spigami come mai ad albhenga ci son 30 sportelli bancari uno ogni 800 reidenti da o a 100 anni poi se tu paghi cos devi tanto meglio i tuoi collegghi no e lo continuano a fare tranquillamente

  7. @Giabba
    Sono la parassita di Albenga che ti rispondo:
    Le vecchie gerazioni di contadini puo’ darsi che non pagavano come dici tu, i contributi e l’iva (non rispondo per altre persone) era uguale x i negozi non avevano il registatore di cassa , ma adesso viaggiano in regola, come noi. Come ti ho gia’ scritto noi puoi fare di tutta l’erba un fascio, nel nostro lavoro ci sono tanti brucia baracche (e tanti lo fanno come secondo lavoro e rovinano la categoria), ma ricordati caro Giabba che ci sono anche tante ma veramente tante aziende ad Albenga, che hanno l’acqua delle serre incanalata, hanno il personale in regola e pagano la spazzatura dell’azienda agricola dal primo anno che è uscito la convenzione con il Comune,hanno speso tanti soldi per l’azienda per cercare di lavorare meglio,e coltivare un prodotto sempre con un livello medio alto,altrimenti non vendi nulla, e nulla gli è stato riconosciuto anzi, abbiamo speso soldi per varie cerficazioni, insomma mantenendo un carozzone che è il settore terziario in certi uffici, PERO’ SENZA AVERE RISCONTRO anzi vendendo il nostro prodotto sempre meno e con piu’ spese.
    Tu sei rimasto un po’ indietro una volta si in campagna si lavorava e si guadagnava tanto (la fatica era tantissima) adesso fatica ne facciamo un po’ meno, abbiamo molta burocrazia e il guadagno è veramente ridotto all’osso,ma non solo per i contadini di Albenga, il problema è nazionale leggiti le aziende agricole che chiudono e poi parli, se guadagnano tanti soldi come dici tu,allora sono dei deficenti a chiudere. Non è facile per nessuno carissimo Giabba, se si guadagnano tanti soldi come dici tu, fatti spiegare dai commercianti quanti agricoltori ingauni, vendono il loro prodotto a meno o preferiscono avere un taglio del 2 o 3% basta prendere i soldi perchè gli servono subito,io parlo perchè ci sono dentro e sono sicura di quello che dico. La coperativa ha un buco perchè è stata amministrata forse da persone non giuste, (non sono io che devo giudicare), forse il cemento al posto della coperativa ci veniva ugualmente anche se non c’era il buco finanziario, la struttura in via Dalmazie è molto vecchia e decisamente non comoda per i camion che devono scaricare, e quindi giustamente va’ spostata sai meglio di me che le attivita’ produttive si spostano fuori citta’ e vicino all’autostrada. O forse Giabba è stata spostata perchè con i camion distruggiamo la strada della citta’ ?

  8. tutto sto casino per una sparata di quei 4 o 5 comunisti rimasti ad albenga?
    Dai io sono per tutelare le minoranze, lasciamogli parlare in santa pace di marx di fidel e compagnia cantante, sono folkloristici !!!!
    Lo sappaimo tutti che sono sempre pronti a difendere l’indifendiblie e poi sono loro i primi, predicano benisssimo e poi razzolano malissimo!!!
    Si fa sempre poca fatica a puntare il dito e ad accusare il prossimo se albenga e più in generale l’italia va male è colpa di tutti, nessuno escluso!!!
    MA daiiii, siamo nel 2010 ormai ai vostri proclami anacronistici non ci crede proprio più nessuno!!!!!!

  9. e’ inutile che vi scalmanate ora ,per anni siete andati avanti al nero ,prima con i meridionali poi con gli extra ,avete fatto soli a palate senza pagate contributi, ici, tasse , iva e via dicendo, ricordatavi della legge lucifredi, Siete una oligarchia impunita e detassata che inquina , distruggete le strade interpoderali vedi scarichi delle sere, poi quando piove correte a chiedere lo stato di calamità, ma prima mettete sempre in sicurezza i machinoni con cui vi pavoneggiate state almeno zitti e pagate le tasse e la neteza urbana cosa che le vostre aziende non fanno mai da sempre , fareste un diversa figura, in effetti siete come i parassiti del sud , parole di bossi , solo che siete i cantadini albenganesi. Quanto costate alla città per il vostri buchi finanziari della coperativa , in termini di cemento pagano sempre i cittadini mai i campagnoli.

  10. @Frabrizio Pinna l’articolo è scritto bene , ma io quando ho letto:
    riprende per la FdS il “lavoro sul territorio ,e questo lo chiamiamo LAVORO tirare del fango su una categoria di lavoratori, queste parole non mi sono andate molto a genio.E’ troppo facile accusare sempre l’agricoltura ad Albenga, la colpa dei contadini c’è sempre, ho gia’ sentito di tutto, i palazzi ci sono è colpa nostra perchè abbiamo venduto il terreno,e adesso leggo che la maggior parte di quello che facciamo è frutto del lavoro nero, ci sono certamente le aziende che hanno lavoro in nero,come in tutti i settori, ma non si puo’ di tutta l’erba farne un fascio, ci sono tantissime aziende che sono a posto, e hanno speso in azienda tanti soldi per fare certificazioni a livello europeo, che per adesso non ci sono state ancora riconosciute (e mai lo saranno) anzi sono una spesa per l’azienda , e il nostro prodotto è venduto sempre allo stesso prezzo, cosi’ non va’ molto bene.
    @ Aldo Marino le associazioni di categoria non dovrebbero e non possono essere di parte( come dice lei), ma sappiamo benissimo che le differenze di orientamento politico ci sono eccome:
    http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20100103033202AAkws5l
    il link sopra non è stato scritto da me, ne ho trovati altri, ho messo il primo.
    Saluti

  11. Aldo Alberto
    Pres. C.I.A. Savona
    Grazie a telefonate indignate di miei associati ho trovato e letto l’articolo di Fabrizio Pinna contenente affermazioni farneticanti e offensive nei confronti della categoria agricola da parte di esponenti di f.d.s. Se l’obiettivo di tali sparate è quello di farsi notare posso capire la violenza di certe affermazioni ma è inqualificabile trattare una categoria di lavoratori e imprenditori come quella agricola come fossimo una banda di delinquenti schiavisti, se avete riscontri precisi fate precise denunce, in caso contrario è ora di finirla di sparare sugli agricoltori, non siamo disponibili a fare il capro espiatorio. Le nostre aziende stanno investendo da anni in sicurezza e nel rapporto con i lavoratori, siamo preoccupatissimi per il possibile aumento dei contributi, (dal 31 luglio se il governo non ci ripensa) perchè abbiamo dipendenti in regola e non lavoratori in nero, è ora di rapportarsi con maggior equilibrio con una categoria che rappresenta una parte fondamentale della p.l.v. provinciale. Il problema dell’immigrazione è una cosa seria e andrebbe affrontato senza barriere ideologiche da una parte e dall’altra, nell’interesse dei cittadini, degli immigrati e delle aziende. La politica dovrebbe essere al servizio del paese. Voglio anche dire alla collega Patrizia Panero che le organizzazioni di categoria non devono e non possono essere di destra o sinistra, devono rappresentare al meglio le aziende e per farlo non debbono essere legate a nessun carro. Comunque se si vorra affrontare seriamente il problema immigrazione per quel che ci compete noi ci saremo ma basta stupidaggini, grazie.
    Saluti

  12. @ Patrizia Panero: Lei scrive “ma da come è stato impostato l’articolo sembra che noi siamo lo scandalo di Albenga e gli altri sono tutti a posto , ma purtroppo non è cosi’”. Una precisazione è forse d’obbligo: questo mio articolo non è “sul lavoro nero in generale” ma informa i lettori delle ragioni e critiche espresse dalla FdS in piazza ad Albenga; sabato, tra le altre cose, la FdS distribuiva il volantino menzionato nell’articolo dal titolo “Il lavoro nero ad Albenga (non solo dei migranti) e le ordinanze della signora Guarnieri” e lì si faceva riferimento esclusivamente al caso dell’agricoltura. Queste, dunque, le critiche formulate dalla FdS e riportate a titolo informativo nell’articolo.
    Ciò premesso, senza entrare nei dettagli della polemica, personalmente concordo su un punto generale: il lavoro nero è un fenomeno complesso e non riguarda solo il mondo dell’agricoltura; anche nel ponente tocca altri settori economici come il terziario e l’edilizia. Saluti e cordialità. Fabrizio Pinna

  13. bah, sono come al solito esterrefatto; continuiamo a nascondere la testa sotto la sabbia, a guardare la Cina (con la quale il Berlusca fa affari) o la Russia (con la quale il Berlusca è ottimo amico) e facciamo finta di non vedere quel che succede qui……….lodiamo pedissequamente le iniziative della nostra amministrazione….continuiamo pure….tanto i cattocomunisti se non spariscono da soli, magari ci penseremo con un po di olio di ricino!!!

  14. Mi auguro che questi pagliacci abbiano il coraggio di denunciare il lavoro nero……ma che coraggio….come si fa a credere a persone pronte come del resto tutti i neo CATTOCOMUNISTI, a critica re la pena di morte negli usa….e solo li , come se cina malesia vietnam coreaecc ecc non esitessero,e i paesi arabi tanto buoni cosi buoni che tirano nel mucchio…donne bambini chi se ne frega! Scusate se non sono cosi….mi ritengo democratico e molto, e vorrei una vita dignitosa per tutti….cari compagni ….avete ragione la Guarnieri ha sbagliato con 500 euro al mese non si vive e quindi si delinque e quindi almeno 900 doveva dire…..o se no invece di dire cazzate provate a mantenerli voi e non solo per i voti….e per questo che vi battete no! Comunque se siete sicuri del lavoro nero e non fate denuncia siete come loro anzi peggio……….ciao da uno che voi e i fascisti non li ha MAI votati

  15. “Dalla Piana di Albenga partono oltre 13.000 TIR all’anno carichi di fiori in vaso: sono, in buona parte, frutto di lavoro nero, con tutto quel che ne consegue per quanto attiene l’evasione fiscale e contributiva.

    Questo merita una bella denuncia secondo me e spero che le nostre associazioni di categoria prendano una posizione sia le associazioni di destra che di sinistra è veramente una grave quella che è stata scritta che la maggior parte è frutto di lavoro in nero.
    Perchè è veramente ora di finirla di saper solo accusare gli agricoltori, e non perchè io ne faccio parte, ci sono tante ma veramente tante aziende che non hanno i lavoratori in nero e prima di parlare sarebbe meglio controllare invece che scrivere delle stronzate.Anchealtre categoria i hanno persone in nero (purtroppo si fidano hanno un bel coraggio) ma da come è stato impostato l’articolo sembra che noi siamo lo scandalo di Albenga e gli altri sono tutti a posto , ma purtroppo non è cosi’ ? Come mai nessuno scrive che i camion di fiori partono grazie anche all’aiuto di persone che lo fanno come secondo lavoro , finito di lavorare per l’amministrazione pubblicata?
    Come è possibile che persone che lavorano in ufficio od altro (non faccio esempi, ma chi è di Albenga lo sa’ benissimo) coltivino i vasi, li vendono meno di quello che li vendo io (e tutte le altre aziende ingaune) o addirittura in nero?
    Hanno l’azienda intestata al marito o moglie. stanno sotto i 9.000 euro annui di fatturato, e in piu’ hanno lo stipendio statale, qui i controlli dove sono?
    E la federazione di sinistra come intende arginare il fenomeno? La federazione di sinistra si è resa conto che anche certi suoi simpatizzanti contribuisco ad alimentare questo fenomeno avendo un lavoro statale e facendone un’altro?(ne conosco personalmente) . Qui il danno è doppio evasione fiscale e doppio lavoro, cosi’ allora va’ bene? Mi farebbe molto piacere ricevere una risposta da chi ha fatto le dichiarazioni,questo è scrivere delle stronzate daneggiando una categoria di persone.

  16. Condoglianze ai comunisti.

    Adesso ho capito chi è Fabrizio Pinna, visto che è stata l’unica persona a fermarsi al gazebo per un’intervista.
    Ai comunisti oramai non ci crede più nessuno.
    Quando la Guarnieri Sindaco (anche di voi comunisti) fa un gazebo ad Albenga si fermano centinaia di persone, come mai?
    La Guarnieri leghista e siciliana? Luigi Gatti non capisce? Certo io non ho mai conosciuto un comunista che capisca qualcosa, Voi?

I commenti sono bloccati.