Commemorazione strage di Nassiriya: intitolata alle vittime la Sala Auditorium della Regione Liguria

Regione Liguria - Sala Nassirya

Savona / Genova. “Giunta e Consiglio regionale concordemente hanno deciso di dedicare questo auditorium, che era senza nome, ai caduti di Nassiriya. È una iniziativa in cui crediamo particolarmente: ricordarci della nostra storia passata e recente, di quella bella che ci inorgoglisce e quella anche dolorosa, che ci rende ugualmente orgogliosi per tutto ciò che è stato fatto e viene fatto tuttora per la nostra sicurezza, è un segnale concreto di vicinanza alle forze dell’ordine, che forse non arriva sempre forte e chiaro come in questo caso”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, intervenuto alla cerimonia di intitolazione dell’auditorium del palazzo dell’Ente ai caduti di Nassiriya.

“D’ora in poi – ha aggiunto il presidente Toti – questo sarà l’Auditorium Caduti di Nassiriya: quando incontreremo la stampa, le categorie, quando ospiteremo tutte le riunioni che si svolgono quotidianamente in questo palazzo pubblico sarà un modo di ricordare che quelle riunioni si svolgono in una terra pacifica come l’Italia e che il confronto civile all’interno delle nostre istituzioni e la dialettica che comporta la vita politica e amministrativa della Regione si svolge anche grazie a persone che non ci sono più e che hanno sacrificato la loro vita anche per quello che avviene in una sala come questa”.

La sala è dedicata alle vittime dell’attentato del 12 novembre del 2003 in cui persero la vita 28 persone, di cui 19 italiani, tra le quali 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili. Nel 2006 in un altro attentato morirono 5 uomini di cui 4 italiani, tra i quali 3 carabinieri e 1 membro dell’Esercito Italiano. La decisione di intitolare la sala auditorium ai caduti di Nassiriya era stata approvata dalla Giunta il 1° marzo scorso dopo che, a gennaio, il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità l’ordine del giorno sull’intitolazione di uno spazio all’interno del palazzo della Regione alla memoria dei martiri.

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“Sono felice – ha aggiunto il governatore – che questa iniziativa sia stata condivisa da tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio. Ringrazio le autorità presenti e le famiglie delle vittime, specialmente Lucrezia che da qualche mese è parte della nostra famiglia in Regione Liguria: ne siamo particolarmente orgogliosi perché credo che la forza d’animo con cui si vince un evento del genere e si costruisce il futuro sia un buon esempio per tutti”. Alla cerimonia sono intervenuti Lucrezia Cavallaro, figlia del sottotenente Giovanni Cavallaro in rappresentanza dei familiari delle vittime, il Comandante del Comando Militare dell’Esercito della Liguria Gianfranco Francescon, il Comandante del Comando Legione Carabinieri Liguria Pietro Oresta oltre che il Prefetto Fiamma Spena, il sindaco Marco Bucci e l’Arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco. Presenti la vedova e la figlia del sottotenente Cavallaro insieme alla vedova e alla figlia del sottufficiale Enzo Fregosi.

Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Piana ha partecipato, questa mattina all’intitolazione della Sala Auditorium della Regione, a Genova, ai caduti di Nassiriya. Nel corso della cerimonia, a cui hanno partecipato anche il cardinale di Genova Angelo Bagnasco, il presidente della giunta Giovanni Toti , il sindaco di Genova Marco Bucci e numerosi consiglieri regionali è stata apposta una targa che ricorda le 19 vittime italiane del sanguinoso attentato del 12 novembre 2003: 12 carabinieri, 5 militari e due civili. Altri 19 uomini dell’Arma rimasero gravemente feriti.

«Quel tragico giorno anche la Liguria pagò, con la morte del maresciallo capo Daniele Ghione, un pesantissimo tributo di sangue – dichiara il presidente – in nome dei valori della pace, libertà e democrazia che animavano la missione italiana in Iraq. In quegli anni terribili in cui in Medio Oriente infuriava una guerra, spesso fratricida, l’Italia non si è tirata indietro e ha contribuito a sviluppare un processo virtuoso per sradicare il fanatismo religioso e la mala pianta terroristica pagando, però, un prezzo altissimo. Non verrà mai meno il nostro ricordo non solo delle vittime di Nassiriya, ma anche di tutti gli altri eroi italiani uccisi in Medio Oriente mentre erano impegnati a proteggere e aiutare la popolazione locale e a diffondere i nostri irrinunciabili principi democratici».