Cannabis terapeutica e “caso” Bertolotto: Ardenti presenta interrogazione in Regione; Pastorino accusa: “Giunta inerte”

Savona / Genova. Questa mattina il dott. Marco Bertolotto, stimato esperto negli usi farmacologici della cannabis e Direttore del Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’ASL2, ha segnalato in un suo profilo social le difficoltà di un paziente, chiedendo maggiore attenzione da parte della Regione, a volte molto distratta su questi problemi.


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Si così è creato una sorta di “caso” nel quale è intervenuto – con qualche polemica – il vice capogruppo regionale Lega, Paolo Ardenti, secondo il quale “Appare grave che un dirigente di un’Azienda sanitaria locale della Liguria utilizzi i social network per affrontare temi e problematiche così delicate, come quelle riguardanti la terapia di un paziente. Stamane è accaduto su Facebook – commenta Ardenti –, dove il direttore del Centro terapia del dolore e cure palliative dell’Asl2 Savonese, Marco Bertolotto, sul suo profilo Fb ha pubblicato la missiva di un paziente che si lamentava con lui perché ‘nonostante gli sforzi’ non riusciva più a comprarsi ‘privatamente’ la cannabis terapeutica rimanendo così senza la terapia (evidentemente prescritta). Tra l’altro, il direttore dell’Asl 2 Bertolotto risulta anche il fondatore dell’associazione ‘Medical cannabis’ che da tempo si occupa di questo delicato tema”.

Qualcuno ha la possibilità di far arrivare questo messaggio al Presidente Toti e all’Assessore Viale della Regione…

Pubblicato da Marco Bertolotto su Domenica 14 luglio 2019

“In tal senso – precisa Ardenti – ho già predisposto un’interrogazione regionale in cui da un lato segnalo la vicenda del paziente senza terapia all’assessore alla Sanità Sonia Viale (anche perché mi risulta che si tratti di una ‘terapia Lea’ ossia che rientra nei livelli essenziali di assistenza, quindi gratuita e non certo da acquistare ‘privatamente’). Dall’altro lato, chiedo all’assessore regionale alla Sanità che cosa abbia spinto un nostro primario a utilizzare Facebook e la vicenda personale di un paziente per affrontare e tentare di risolvere una problematica, che invece dovrebbe essere affrontata e risolta all’interno del funzionamento delle nostre Aziende sanitarie locali e del Sistema sanitario nazionale. Non si possono lasciare i pazienti senza percorsi e risposte certe su un tema così delicato” conclude il vice capogruppo regionale Lega.

“Giunta inerte. Cannabis terapeutica, scorte esaurite in Liguria: impossibile, per i medici prescrittori, garantire continuità terapeutica ai pazienti che utilizzano questa cura” accusa invece il gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria che su questo fronte presenta la quinta interrogazione urgente all’assessore Viale. «Ci chiediamo: l’assessore è consapevole della situazione in corso? Ha intenzione di intervenire per assicurare alla Liguria un congruo approvvigionamento, mediante un rapporto diretto con i Governo per sollecitare l’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze, o attraverso la stipula di accordi con le multinazionali produttrici? – annunciano il capogruppo Gianni Pastorino e il vicecapogruppo Francesco Battistini -. Non ci daremo per vinti. Continueremo a batterci finché il sistema sanitario non riuscirà a sanare le storture che hanno contraddistinto l’accesso alle terapie in tutti questi anni. Va riconosciuto a centinaia di pazienti liguri il diritto di essere curati con le terapie loro prescritte».

«Da tempo, come gruppo consiliare, sollecitiamo la Regione ad assumersi le proprie responsabilità, perché è evidente che i pazienti liguri stiano vivendo un disagio enorme – evidenziano Pastorino e Battistini -.  E nonostante le promesse del ministro Grillo, la situazione non è migliorata neppure sul piano nazionale. Gli approvvigionamenti continuano a essere insufficienti per colmare il fabbisogno. In Liguria si aggiunge la difficoltà di coordinamento fra le varie ASL, e proprio non si comprende perché la giunta Toti resti inerte, senza assumere iniziative». «In questo senso, ci appare tragicomica la presunta interrogazione del consigliere regionale Ardenti in merito alla condotta tenuta dal primario di terapia del dolore di Savona. In un Paese in cui un ministro della Repubblica può permettersi di scrivere ciò che vuole tramite social, anticipando indiscrezioni su arresti, denunciando blocchi navali o interventi della magistratura senza che nessuno possa azzardarsi di contestarlo, al fustigatore Ardenti preoccupa l’atteggiamento del medico savonese fattosi portavoce di un disagio reale, che l’amministrazione regionale ha dimostrato di non saper risolvere – accusano Pastorino e Battistini -. Del resto, la tattica dell’esponente di maggioranza è piuttosto palese: “non siamo in grado di risolvere un problema; allora delegittimiamo chi vive il problema tutti i giorni, sulla propria pelle, stando dalla parte dei pazienti”. Essendo membro della commissione sanità, Ardenti dovrebbe sapere che, purtroppo, su questa materia la Regione ha lasciato i pazienti soli e senza risposte». 

«La verità? Pare che Alisa e l’assessore Viale siano del tutto incuranti di questa situazione. Dove sono le convenzioni con le farmacie, che potrebbero sicuramente mitigare le difficoltà di reperimento delle cure e quindi contenere la necessità di gravosi spostamenti nella regione? Che senso ha organizzare un corso per farmacisti preparatori e poi non attivare le convenzioni? Perché Alisa non ha organizzato un corso di formazione per i medici prescrittori, analogamente a quello dedicato ai farmacisti – concludono Pastorino e Battistini – In consiglio regionale l’assessore Viale si indigna quando si parla del dolore delle persone. E allora, ha idea di cosa significhi per i pazienti che hanno trovato giovamento nella cannabis terapeutica dover interromperne la cura o modificarne le modalità di assunzione?». (effe)