Birrifici artigianali e agri-birrai: la rivoluzione delle nuove generazioni

Savona / Roma. Giorgio Masio di Savona è tra i fondatori del primo Consorzio per la tutela e la promozione della birra artigianale italiana. È boom per le birre agricole “Doc” che stanno rivoluzionando l’offerta sul mercato italiano, dove nel 2018, il consumo di birra ha superato per la prima volta i 20 milioni di ettolitri, conquistando oltre la metà dei consumatori. Grande successo quindi per la birra artigianale e quella contadina, per le quali nasce oggi il primo Consorzio della birra artigianale Made in Italy, che vede tra i suoi fondatori il giovane ligure Giorgio Masio del Birrificio agricolo Altavia.

Al primo “Salone della birra agricola” tenutosi a Roma sono state presentate le novità più curiose e particolari di questo settore, e ha visto la nascita del primo Consorzio Birra Italiana che ha come scopo la valorizzazione della filiera produttiva locale, creando un rapporto più solido tra la bevanda artigianale e le materie prime, tra i piccoli produttori di birra ed i coltivatori di orzo, luppolo e altre materie prime complementari. Il Consorzio sostiene i birrifici nel reperimento di materia prima italiana, da filiera tracciata e garantita con gli associati che si impegnano a utilizzare, nelle loro produzioni, almeno il 51% di materia prima italiana, creando una filiera dal campo al boccale in una collaborazione sempre più stretta con i coltivatori italiani di orzo e luppolo.

Vedi Podio per la Liguria al premio nazionale Birraio dell’anno 2018

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“La nascita del Consorzio nazionale – commenta Giorgio Masio del Birrificio Altavia – è un modo per promuovere e tutelare le birre artigianali italiane e puntare sul valore che riveste soprattutto quella agricola, interamente a km0. L’obiettivo che si pone è quello di raccontare e promuovere, in Italia ed all’estero, la qualità delle materie prime e delle birre artigianali italiane, vero elemento di distinzione e di legame con il territorio favorendo la coltivazione di orzo, dal quale si ricava il malto, e del luppolo, principali materie di base per la preparazione della popolare bevanda. Le birre che io e i miei soci produciamo partono appunto dai semi, nel senso che è dal luppolo, cereali, castagne e dal nostro allevamento di api per la produzione di miele, che ricaviamo gli ingredienti necessari a realizzare le birre a bassa fermentazione, che seguono in un certo senso lo stile tedesco. Inizialmente ci siamo dedicati al mercato della nostra regione, ma grazie a questi incontri riusciremo a portare il prodotto sul mercato nazionale, per valorizzare, assieme ad esso, il nostro territorio e la nostra agricoltura.” “È una giornata storica per questo prodotto: – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – con la nascita del primo Consorzio della birra artigianale Made in Italy si vuole andare a tutelare e rafforzare ulteriormente l’identità Italiana autentica delle nostre birre. A rivoluzionare il settore della birra è la domanda del consumatore, che è diventata, negli anni, sempre più raffinata e consapevole, con una maggiore attenzione per l’origine delle materie prime e la ricerca di varietà particolari dai sapori unici. Ed è per questo che grandi potenzialità hanno i birrifici agricoli, aziende agricole che, a monte della produzione di birra artigianale, prevedono la coltivazione delle materie prime con cui si realizza il prodotto finale. In questo settore gli accordi di filiera sono strumenti fondamentali per difendere la produzione, garantire un utilizzo sostenibile del territorio, valorizzare la distintività, assicurare la giusta distribuzione del valore, rafforzare l’identità del sistema Paese e conquistare nuove quote di mercato in Italia e all’estero.”