“Geometrica”: alla Traumfabrik le opere di Campus, Minoli, Morandini, Nangeroni e Pardi

Savona / Celle Ligure. Controllo progettuale, rigore formale, analiticità percettiva, suggestione spazio/temporale possono essere alcuni tra i caratteri distintivi e qualificanti il linguaggio espressivo degli autori che gli organizzatori hanno selezionato per questo nuovo progetto espositivo ospitato a partire dal 12 maggio presso la sede di Traumfabrik in Celle Ligure (Via Aicardi 104 R). L’esposizione “Geometrica” curata da Alex Raso e Riccardo Zelatore sarà inaugurata domenica 12 maggio alle ore 11 e resterà visitabile – a ingresso libero – fino al 26 maggio. Nell’occasione vengono presentate le opere di Giovanni Campus, Paolo Minoli, Marcello Morandini, Carlo Nangeroni e Gianfranco Pardi, autori i cui percorsi si sono varie volte incrociati nella ricerca e nella vita, pur mantenendo una sostanziale autonomia espressiva.

«Alcuni di loro – spiegano i curatori della mostra – hanno condiviso presupposti poetico-ideologici, l’impegno nella teorizzazione del loro pensiero, percorsi educativi, altri si sono impegnati in svariati settori della comunicazione visiva portando la concezione interdisciplinare dell’arte come uno dei capisaldi della loro attività, tutti hanno interpretato un modo rigoroso e coraggioso di fare arte nella costante ricerca di procedimenti inediti di comunicazione. Il valore della strutturazione geometrica, all’interno della ricerca di tutti questi artisti, è stato ed è fondamentale per cogliere i processi di organizzazione della superficie, le coordinate spaziali, la scelta dei valori luminosi, gli equilibri delle forme in gioco, in un divenire espressivo che non è mai statico ma esplora in modo sempre diverso il rapporto con lo spazio in un costante e coerente divenire di situazioni visive».

«Geometria non tanto come modello stilistico ma come struttura metodologica, come meccanismo visivo che permette di svelare, per alcuni, la poesia della luce e, per altri, consente molteplici esplorazioni della forma, è misura e sconfinamento dai limiti preposti alla rappresentazione della pittura, rappresenta l’ideale mappatura spaziale. Costruttività geometrica, esperienza della luce, dimensione analitica del processo cromatico, esplorazione del campo percettivo, dinamismo compositivo, sono in sintesi gli elementi alla base del divenire immaginativo degli autori ordinati in questa mostra, ognuno dei quali ha un rapporto particolare con il fare pittura, con la sperimentazione di risorse espressive originali e sovente inusuali, in cui superficie e tridimensionalità convivono, dimensione tattile e piacere visivo si armonizzano nelle differenti declinazioni. La mostra intende pertanto seguire, senza eccessivi vincoli storicistici e all’interno di un percorso inevitabilmente soggettivo, alcune traiettorie della ricerca espressiva del secondo novecento in Italia attraverso l’incontro-confronto con differenti identità creative che rivelano tra l’altro un notevole senso di continuità con la tradizione delle avanguardie storiche». (effe)

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