Cammino di San Martino, il pellegrino Giusto si avvicina all’Italia

di Claudio AlmanziAlbenga. La diciannovesima tappa (contiamo soltanto i giorni in cui il pellegrino è sul Cammino di San Martino e non in giro con quel discolaccio di Gianfranco Radini a fare pubbliche relazioni) dell’avventura di Sergio Giusto, che lo dovrebbe avvicinare ancor più al confine italiano, è iniziata anche oggi sotto la pioggia. Partito da Logatec (ad una sessantina di chilometri dal confine) l’ ambasciatore di Albenga sulla Via Sancti Martini conta, tempo permettendo, di avvicinarsi il più possibile al nostro Paese. Ieri Giusto era partito la Lubljana dopo una giornata di pubbliche relazioni, visite ed incontri ed aveva camminato sul percorso parallelo al fiume Ljublianica, fino a Vrhnika, per giungere a Logatac (l’italiana Longatico), una cittadina della Slovenia Occidentale, che conta poco più di 10 mila abitanti. Di origine romana, fu un centro di notevole importanza sul percorso tra Aquileia ed Emona.

Oggi è uno dei siti nei quali si svolgono i le esercitazioni, i raduni e le esibizioni del GAV (Gruppo Archeologico Villadose) una associazione storica e culturale che rievoca la storica legione romana. Ieri sera Sergio ha così raccontato sul blog “Liguria e dintorni” i particolari della sua giornata: “A parte la pioggia, non forte, ma senza un attimo di tregua, il cammino non è stato particolarmente faticoso nonostante i 30 chilometri percorsi. Quasi tutto il percorso è stato in pianura, solo gli ultimi chilometri sono stati caratterizzati da saliscendi, nemmeno troppo duri. Sto camminando su sterrati e su piccole strade asfaltate, poco trafficate, che attraversano piccoli e piccolissimi centri, a volte case isolate. E anche quelle strisce di asfalto sono, comunque, circondate da verde, vegetazione, pascoli. Sono arrivato a Logatec, borgo carino, pulito, ordinato come tutta la Slovenia che ho attraversato, e ho trovato la conchiglia che segna l’ultima tappa slovena del cammino di San Martino. Ora, sino all’Italia, non avrò riferimenti storici, ma dovrò basarmi sul gps. Al confine italiano, in ogni caso, mancano poco più di 60 chilometri, dovrei farcela entro domenica, tempo permettendo”. Anche oggi pioggia, su un percorso in mezzo ai boschi, in direzione Sanabor, famosa soprattutto per le sue produzioni vinicole, fra le più apprezzate della Slovenia.