Appalti pulizia scuole, i sindacati di categoria sollecitano l’avvio del confronto sulla internalizzazione dei servizi

Savona / Roma. Avviare un confronto istituzionale sui contenuti del Decreto Interministeriale necessario per dare corpo e gambe all’internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole italiane – che dovrebbe attuarsi da gennaio 2020 secondo le previsioni della Legge di Bilancio 2019 – dove complessivamente sono occupati circa 16mila lavoratori. A chiederlo sono i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti che a più riprese nei mesi scorsi hanno sollecitato la ripresa del tavolo politico previsto dalle intese governative, così come fatto nella passata legislatura alla Presidenza del Consiglio. “Per i sindacati non è più sopportabile vedere tutti i giorni locandine e volantini di convocazioni di assemblee, in varie parti d’Italia, con la presenza ora del Presidente della Commissione Cultura della Camera, On. Gallo, ora del Sottosegretario del Miur, On. Salvatore Giuliano, per parlare dell’internalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nei servizi di pulizia, di ausiliariato e di ripristino delle scuole, quando ad oggi non è stata scritta nemmeno una riga del Decreto Interministeriale che rende effettivo il provvedimento inserito nella Legge di Bilancio 2019” recita un comunicato sindacale unitario.

“Ad oggi – prosegue la nota congiunta – nessuna risposta è arrivata e non risulta che né il Miur, né il Ministero del Lavoro, né il Ministero della Pubblica Amministrazione, né il Mef abbiano anche solo iniziato a parlarsi tra loro per vedere come costruire le regole del concorso per domande e titoli, senza il quale l’internalizzazione non può avere luogo”.  “Nonostante ciò i diversi esponenti delle forze governative, solo a mero scopo elettorale, – affondano le tre sigle – non perdono occasione per andare in giro a dichiarare che tutto è fatto, non tenendo in nessuna considerazione quanta aspettativa si è creata tra le lavoratrici e i lavoratori intorno alla misura legislativa messa in campo con la Legge di Bilancio 2019. Le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil “vogliono ricordare al Presidente e al Sottosegretario che sono quasi 20 anni che le lavoratrici e i lavoratori, c.d. “Ex Lsu e Appalti Storici”, rincorrono i diversi governi per avere certezza del proprio posto di lavoro ad ogni anno scolastico e che ogni volta le soluzioni sono state trovate all’ultimo minuto solo dopo scioperi ed iniziative”. “Non giova, tra l’altro, il profondo silenzio del Ministro dell’Istruzione e del Ministro del Lavoro che pur essendo consapevoli che una parte delle lavoratrici e dei lavoratori, occupati oggi negli appalti, con l’internalizzazione perderà il posto di lavoro per mancanza dei requisiti – banalmente, anche se continueranno a fare il medesimo lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione, non hanno il titolo di studio utile per poter accedere a tale percorso – non si preoccupano di definire il Decreto Interministeriale, per evitare che ciò che è stato annunciato come una vera stabilizzazione di fatto si trasformi nella ricostituzione di un bacino di disoccupati o di nuovi lavoratori socialmente utili”. “Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti  – conclude il comunicato unitario – chiedono con urgenza di dare avvio al tavolo politico di confronto con tutti i Ministeri coinvolti per dare risposte certe a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, invece di utilizzare una misura, che oggi è solo sulla carta, per raccogliere voti”.  

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