Autonomia differenziata Liguria, vicepresidente Viale: “la visione del Pd spicca per miopia ed egoismo”

(effe)Genova / Regione Liguria. La vicepresidente di Regione Liguria Sonia Viale risponde alle critiche mosse dal Partito Democratico sul percorso per l’autonomia differenziata; secondo il Gruppo del Pd in Regione il documento che sarà approvato dalla Giunta non tiene sufficientemente conto della realtà ligure e quindi andrebbe “smontato tutto” per ridurre “la richiesta di Autonomia differenziata su un unico punto: trattenere il 3% dell’Iva dei porti”: “Non siamo contrari di per sé all’Autonomia differenziata – hanno dichiarato i consiglieri del Pd – È uno strumento previsto dalla Costituzione e anche Regioni governate dal Partito Democratico come l’Emilia Romagna l’hanno chiesta. Siamo però per un’Autonomia solidale, che non lasci indietro nessuno e non mini il tessuto unitario del Paese”.


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Il percorso per l’autonomia differenziata che voterà la Giunta, replica la vicepresidente di Regione Liguria Sonia Viale (Lega), “è finalizzato soprattutto a migliorare vita cittadini”. “Non sorprende la ‘visione’ del Pd ligure, ovviamente – sostiene l’assessore Viale – contrario all’autonomia per la Liguria, per altro in evidente contrasto con quanto accade in altre Regioni a guida centrosinistra come Emilia Romagna o Lazio. C’è di più: la loro ‘visione’ di autonomia spicca per miopia ed egoismo, visto che la loro logica è basata esclusivamente sulle risorse legate all’Iva dei porti e quindi vorrebbero chiedere l’autonomia solo in questa materia. Al contrario, la nostra richiesta di autonomia differenziata si basa su principi completamente diversi, ponendo al centro l’obiettivo di migliorare la vita dei cittadini”.

La vicepresidente Viale osserva: “Quindi, secondo il Pd ligure l’autonomia in sanità per risolvere il problema della mancanza di medici specializzati non sarebbe un tema centrale?”. “Quanto al tema del residuo fiscale e al fatto che la Liguria non è come le tre regioni capofila – spiega Viale – questo tema verrà affrontato in sede di trattativa con il governo, una volta che avremo individuato con delibera di giunta le materie su cui chiedere l’autonomia: solo allora si procederà alla verifica della sostenibilità, anche attraverso l’accordo su un eventuale trasferimento di risorse calcolate sulla base dei fabbisogni standard”. La vicepresidente Viale ricorda infine che “il percorso oggi stigmatizzato dal Pd come ‘farsa’ è quello approvato all’unanimità in Consiglio regionale: la posizione degli esponenti Dem è quanto meno confusa, considerato che furono tra i più accaniti oppositori dell’ipotesi di indire un referendum”.