Inchiesta San Martino, Salvatore (M5S) replica ad Ardenti (Lega): “sconcertati semmai lo siamo noi”

Genova / Regione Liguria. “Per quanto riguarda l’intervento del M5S ieri in Aula in merito alla maxi inchiesta che riguarda il San Martino, dalla dichiarazione a mezzo stampa del consigliere Ardenti appare evidente che non abbia capito, o forse dovremmo dire non voglia più capire, l’oggetto dell’iniziativa. La mia prima proposta, accolta all’unanimità, di modifica dell’Ordine del giorno è legittima ed è stata infatti giudicata meritoria da tutto il Consiglio regionale – Ardenti incluso – approvandone il contenuto: che l’assessore Viale riferisca in Aula, entro il prossimo Consiglio, sullo scandalo che sta coinvolgendo il nosocomio genovese. C’era appunto unanimità. Lo stesso Ardenti aveva inizialmente approvato anche la mia seconda proposta, e cioè firmare e poi votare in Aula anche un Ordine del giorno che sancisse ufficialmente questa impegnativa; il Presidente del Consiglio è però intervenuto dichiarando che la prima impegnativa conteneva già in nuce il dispositivo dell’Ordine del giorno, e che quindi non sarebbe stato necessario procedere con la votazione. La cosa curiosa è che fino a un attimo prima che la Viale manifestasse il suo disappunto per l’Ordine del giorno (disappunto incomprensibile dal punto di vista logico, ma giustificabile solo in chiave politica, poiché ne condivideva anch’ella il contenuto!), Ardenti, così come altri capigruppo, dava piena adesione al testo dell’Odg, che alleghiamo a questo comunicato per chiarezza, e che non contiene alcun attacco all’indirizzo dei soggetti indagati, così come strumentalmente Ardenti lascia intendere nel suo strano comunicato stampa, forse nella speranza di ingraziarsi il loro consenso (e il loro voto)”, dichiara Salvatore.

Vedi Caso San Martino, Ardenti (Lega): “sconcertato dal comportamento del capogruppo del M5S in Consiglio regionale”

“Evidentemente per acquietare la Viale, Ardenti ha pensato di alzare i toni con un improvvisato intervento in Aula, dichiarandosi contrario a un Ordine del giorno di cui pure condivideva il contenuto, e poi con un tardivo comunicato pieno di accuse a tradimento. Quanto accaduto è tuttavia comprensibile anche se non giustificabile: fino a pochi mesi fa Ardenti era il collaboratore dell’assessore Viale. Se oggi siede tra le fila della maggioranza, è perché Rixi è andato a Roma, liberando così un posto in Consiglio. Egli, però, continua a comportarsi come un collaboratore personale dell’assessore e non come un consigliere regionale, vice capogruppo della Lega, dal quale ci si aspetterebbe autonomia politica e decisionale. È purtroppo inadeguato e la sua impreparazione l’ha dimostrata con i dettagli contenuti nella nota stampa diffusa ieri”, dichiara la capogruppo.

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Mi riferisco al presunto ‘silenzio’ e ‘imbarazzo’ che attribuirebbe ai miei colleghi di Gruppo – spiega infatti Salvatore -: dicendo così dimostra di non conoscere il regolamento dell’Assemblea legislativa della Liguria, secondo cui quando un consigliere fa una proposta di modifica dell’ordine dei lavori d’Aula, dopo possono intervenire soltanto due consiglieri, uno a favore e uno contrario. Ed essendosi immediatamente prenotato a intervenire il capogruppo di un altro Gruppo politico, i miei colleghi stavano semplicemente rispettando il regolamento non potendo più intervenire: normalmente dopo aver fatto una proposta si attende l’intervento a favore, o contrario, da parte dei consiglieri degli altri gruppi politici, poiché c’è condivisione all’interno del proprio Gruppo politico. Dico di più, questa volta, caso più unico che raro, si è espresso esclusivamente un consigliere a favore e nessuno contrario! Perché, come già detto, c’è stata piena unanimità da parte di tutti i consiglieri regionali”. “Quindi siamo oggetto di un attacco politico strumentale, su una questione a dir poco delicata e molto grave, che meriterebbe unità d’intenti, impegno e sensibilità, e certo non l’indecorosa ironia cui stiamo abbiamo assistito e stiamo assistendo”, conclude Salvatore.