Cura e assistenza alla persona, l’importanza della contrattazione collettiva e della formazione

Savona / Roma.  Il comparto socio sanitario assistenziale riveste un’importanza sempre più cruciale in molti paesi del mondo dove il trend demografico procede verso il progressivo invecchiamento della popolazione, con oltre 2 miliardi di individui over 65 entro il 2050 secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Diventa dunque fondamentale ridisegnare le strategie globali per la riqualificazione del settore della cura e dell’assistenza, dove l’occupazione stimata per i prossimi 10 anni raggiungerà quota 100 milioni di lavoratori.


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È il sindacato internazionale Unicare Global Union a rilanciare, nella giornata conclusiva della conferenza mondiale promossa a Roma, il ruolo della contrattazione collettiva per migliorare diritti e tutele, garantire salari dignitosi, valorizzare la professionalità e contrastare la precarietà, lo sfruttamento e il dumping contrattuale purtroppo frequente nel comparto.
“The importance of Cba and Training”, “L’Importanza della contrattazione collettiva e della formazione professionale” è il tema conduttore della tavola rotonda introdotta dal neopresidente di Unicare Global Union Miguel Zubieta che ha esortato a «lavorare per una contrattazione collettiva transettoriale globale a valenza nazionale nei singoli Paesi capace di intercettare e tradurre le esigenze dei lavoratori in tutele e diritti». «Per fare questo – ha aggiunto – occorre lavorare per un sindacato unito e coeso».
Il segretario generale del sindacato europeo dei servizi Uni Europa Oliver Roethig ha sottolineato che «quando si parla di contrattazione collettiva bisogna puntare alla reale partecipazione dei lavoratori attraverso la piena realizzazione della contrattazione decentrata». «In Europa – ha aggiunto – vanno portate avanti le istanze con le istituzioni che devono sostenere anche con la legislazione il livello decentrato della contrattazione». Senza dimenticare poi «il valore della contrattazione quale strumento di solidarietà per i lavoratori» ha sottolineato Frederic Favraud, appena eletto alla vicepresidenza di Unicare Global Union.

È il segretario generale della Fist Cisl, Pierangelo Raineri, neoeletto vice presidente del sindacato internazionale Unicare Global Union, a sottolineare che «la definizione del salario è basilare ma la contrattazione nei servizi deve divenire strumento per regolamentare il settore, le tariffe e il mercato del lavoro». Il sindacalista ha rimarcato «l’importanza della formazione professionale nel settore della cura alla persona che deve divenire la strategia fondamentale per garantire l’occupabilità dei lavoratori, soprattutto in questo settore dove la capacità professionale è funzionale al mantenimento del posto di lavoro ed alla necessità di garantire servizi di qualità».
Jean-Piet Bauwens del sindacato Belga Setca ha illustrato lo stato delle relazioni sindacali in Belgio dove oltre il 50% dei lavoratori è iscritto al sindacato ed esiste un sistema strutturato di contrattazione nelle Fiandre, in Vallonia e a Bruxelles, le tre regioni del Paese. «In Belgio da oltre 25 anni vige un accordo Governo-sindacati finalizzato alla creazione di occupazione e la contrattazione interviene sui temi dell’organizzazione del lavoro, della qualità dell’occupazione e sulla formazione professionale».

Altrettanto strutturato è il sistema contrattuale in Giappone «dove aumentano i costi previdenziali legati all’invecchiamento demografico e alla bassa natalità», come illustrato da Masanobu Furukawa del sindacato giapponese UA Zensen, il più grande sindacato dei servizi privati con oltre 2milioni di iscritti. «L’agenda e i contenuti dell’azione sindacale in Giappone – ha aggiunto – è finalizzata a migliorare le condizioni di lavoro e il salario ma sarà necessario intervenire per un maggiore sostegno psicofisico ai lavoratori provati dal crescente carico di lavoro e per una migliore conciliazione vita lavoro».
Katha Fortier del maggiore sindacato canadese del settore privato Unifor ha poi illustrato la realtà occupazionale in Canada «dove esiste un valido sistema pubblico di assistenza medica, chiamato Medicare, sostenuto dalla fiscalità generale e il ruolo del sindacato è quello di affrontare e governare l’organizzazione del lavoro caratterizzata dal sovraccarico di lavoro e contrastare la nascita di strutture sanitarie private». «La contrattazione – ha aggiunto – è una grande sfida da condividere anche con il Governo che deve agire nelle aziende per sollecitare maggiori interventi in ambito formativo».

Una battaglia da portare avanti anche rispetto all’accrescimento dei salari, ha poi evidenziato Annie Newman del sindacato neozelandese E Tu, che ha promosso una vasta campagna per la parità delle retribuzioni ottenendo~l’incremento del 40% della retribuzione minima prevista per i lavoratori del settore cura e assistenza. «Ora la nostra azione sindacale è finalizzata ad accrescere la qualificazione dei lavoratori, la sicurezza sul posto di lavoro, organizzare i lavoratori migranti e definire un nuovo modello di organizzazione del lavoro nel settore di cura e assistenza» ha dichiarato.
Riflettori accesi anche sui sistemi di protezione sociale in Messico e Tunisia.
Norma Liliana Rodriguez Arguelles, del sindacato messicano Sntissste, ha evidenziato come «il Governo in carica stia agendo per tagliare la spesa sanitaria e per privatizzare il settore di cura e assistenza». «I lavoratori – ha aggiunto – devono fare fronte comune per tutelare i loro diritti e il sindacato è pronto ad accogliere la sfida anche per contrastare il dumping e la frammentazione della compagine sindacale che ci indebolisce. La nostra proposta è di utilizzare il dialogo sociale per affermare le nostre rivendicazioni».

Dalla Tunisia la delegazione sindacale di Ugtt, il sindacato del settore dei servizi nato nel 1946 e che nel 2015 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per l’impegno profuso durante la Primavera Araba, ha descritto la situazione nel Paese del nord Africa dove coesistono il sistema pubblico e il sistema privato della salute. «A seguito della crisi economica che ha colpito il Paese, il sindacato Ugtt ha avviato una negoziazione per accrescere i salari che hanno fortemente risentito della perdita del potere di acquisto effetto dell’inflazione generata dalla svalutazione del dinaro e dalla disoccupazione» ha dichiarato l’esponente sindacale Rachid Gueldich sottolineando che «occorre favorire una offerta integrata di servizi pubblici e privati».
È il direttore di Unicare Global Union Adrian Durtschi a delineare le strategie del sindacato internazionale a cominciare dall’impegno per accrescere l’influenza politica del sindacato attraverso una vasta e capillare campagna di sindacalizzazione «da realizzare nei singoli stati nel mondo». «Abbiamo priorità globali – ha concluso – e dobbiamo strutturarci per diventare sempre più forti».