Loano, all’Istituto Comprensivo formazione per insegnanti sul metodo “Litigare Bene” del noto pedagogista Daniele Novara

di Redazione Corsara – ll litigio infantile è una forma di interazione che se gestita correttamente aiuta lo sviluppo personale e sociale. Insegnare ai bambini a Litigare bene sviluppa una competenza che favorisce autonomia e rispetto reciproco.

Si è concluso il 29 novembre il laboratorio-formativo sul metodo “Litigare bene” del
pedagogista Daniele Novara, condotto da Monica Maggi di Atuttotondo, formatore territoriale per le provincie di Savona e Imperia. Il metodo che si rivolge a bambini e bambine, viene utilizzato in moltissime scuole sul territorio nazionale. Uscendo dal tunnel della ricerca dei colpevoli si apre uno scenario dove i bambini possono tirare fuori il meglio di sé e diventare alleati nella loro stessa educazione.

I bambini crescono meglio se sanno gestire le loro conflittualità , i genitori vivono
più tranquilli se lasciano litigare i figli, comprendendo e accettando che l’amicizia è
fatta anche di conflittualità e discussione, contrasto e riavvicinamento. Non serve correggere, o dare la soluzione giusta: i bambini subiscono l’intervento degli adulti, perdendo le loro naturali capacità di autoregolazione. L’applicazione del metodo maieutico triplica la percentuale di accordi spontanei e favorisce una diminuzione delle liti.

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Alla formazione hanno partecipato 15 insegnanti dell’Istituto comprensivo LoanoBoissano, della scuola dell’infanzia e primaria. Questo primo gruppo “pilota” ha iniziato la fase di applicazione e sperimentazione del metodo nelle classi, utilizzandolo con i loro alunni.

Per due classi a campione è stata effettuata un’osservazione sull’applicazione del
metodo (sezione bolle per la scuola dell’infanzia “Simone Stella” e classe 4c per
scuola primaria A.Ramella di Loano) che ha dimostrato che i bambini imparano in
fretta e che per le maestre il metodo è risultato valido.
E’ stata redatta una tesina illustrativa del progetto che è visionabile a scuola dal
titolo: “Recuperare il litigio per migliorare la relazione a scuola”
Imparo io impari tu / dalle insegnanti agli allievi / dal giudizio alla facilitazione.
Primi passi in continuità per una scuola che “Litiga bene” . La tesina è arricchita da focus sulle due classi osservate:
• Per la sezione Bolle, Scuola dell’infanzia “Simone Stella”
in collaborazione con le maestre Anna Maria Mazza e Laura Scanavino:
“La storia dell’orsetto Au” Litigare e le emozioni: la paura del giudizio altrui;
“Due bambine hanno litigato… ora che si fa!”;
“Mio mio mio… litigo per stare insieme””
• Per la classe 4c , Scuola primaria A.Ramella di Loano
in collaborazione con le maestre Ileana Mel e Susy Minutoli
“Se dico litigio tu cosa mi dici?”
Il conflict corner, progettiamo assieme un luogo per chiarirci
Durante il primo follow-up è già stato riscontrato un calo dei litigi tra i bambini in
classe.
I risultati di questa prima sperimentazione sono stati presentati a tutto il collegio
insegnanti e genitori, e si cercherà di estendere la formazione sul metodo a tutti gli
insegnanti e di organizzare incontri formativi per genitori e coppie.
La scuola avrà la possibilità di entrare nel network nazionale “Litigare Bene” che
riunisce molte scuole, esperti, insegnanti, educatori, genitori e formatori territoriali.
Dice il formatore territoriale del metodo Monica Maggi : “Apprendere il metodo e
applicarlo permette di aspirare a diventare “Scuola che litiga bene” e poter inserire
questa competenza nell’offerta formativa dell’istituto. Ponendo le basi ad una
potente azione di prevenzione al bullismo e alla violenza. I contrasti sono una
fondamentale occasione di crescita e permettono di acquisire una capacità
relazionale che servirà a loro tutta la vita.”

Il Metodo Litigare Bene di Daniele Novara prevede alcune mosse strategiche da
parte degli adulti. Due passi indietro e due avanti, è la formula da utilizzare per non cercare il colpevole e nemmeno fornire la soluzione del litigio (due passi indietro), ma far parlare i litiganti e favorire il raggiungimento di un accordo (due passi avanti). In questo modo si insegna a gestire i litigi da soli.
Il “conflitto” è una parte importante della relazione e non ha senso pretendere di
escluderlo, evitarlo non serve a nulla.  La conflittualità è naturale, è un dato di fatto. I litigi sono componenti naturali legati al bisogno di confronto e dialogo.
Una cattiva gestione del conflitto ed una carenza conflittuale possono mettere a
rischio di azioni violente e di Bullismo.

Dice il dirigente scolastico Ivana Mandraccia:”Lo sviluppo di competenze sociali e
relazionali rappresenta una delle priorità del nostro percorso educativo . Questo
progetto aiuta i nostri piccoli allievi a crescere con più strumenti per affrontare il
rapporto con i pari e ci aiuta a prevenire bullismo e discriminazioni.”
Un ringraziamento va alle insegnanti che hanno partecipato, ai bambini e al personale ATA.