Giornate Mameliane, Rossetti allo “Scioglimento del voto”

Genova. Questa mattina il consigliere Sergio Rossetti ha partecipato, in rappresentanza dell’Assemblea legislativa della Liguria, nel Santuario di Nostra Signora del Loreto, nel quartiere genovese di Oregina, alla cerimonia dello “”Scioglimento del voto”.

La manifestazione rientra nel calendario delle “Giornate Mameliane” e ricorda il ruolo assunto dall’autore dell’Inno d’Italia nel Risorgimento.

Dopo la rappresentazione teatrale “La vera historia 1746 -1847: storia di un Miracolo e di una Rivoluzione” è stata celebrata la Messa, presieduta dal monsignor Nicolò Anselmi, a cui è seguito lo “scioglimento del voto” con l’accensione di un cero dedicato alla Madonna.

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«Questa manifestazione rappresenta il doveroso omaggio della città – spiega Rossetti – a due tappe storiche fondamentali per la nascita dell’Italia libera e indipendente: nel 1746 la rivolta della popolazione della Repubblica di Genova contro l’occupazione austriaca e, nel 1847, il corteo in cui trentamila patrioti provenienti da tutta Italia animati, fra gli altri, da Goffredo Mameli, sfilarono per le strade di Genova cantando l’Inno nazionale e raggiunsero Oregina per il solenne “Scioglimento del voto” ».

«La giornata di oggi pone una domanda a ognuno di noi per capire qual è il nostro “che l’inse”, cioè la cosa – spiega Rossetti – su cui dobbiamo iniziare a lavorare tutti insieme per uscire dal nostro individualismo, dal nostro egoismo e dalle nostre paure».

Rossetti aggiunge: «Nel 1746 gli austriaci erano nemici poi, insieme, abbiamo fatto l’Europa e costruito la pace.Noi, oggi, abbiamo paura dell’Europa e dell’Africa dunque il nostro “che l’inse” significa lavorare insieme affinché quel continente diventi un’opportunità, come lo è stata l’Europa, per creare pace e benessere per tutti i cittadini. Se avremo il coraggio di rompere i muri – aggiunge – di uscire e vedere opportunità nella collaborazione fra i popoli avremo fatto una cosa grande, così come la storia ci ha consegnato il “che l’inse” di Balilla per i genovesi, di Mameli e Mazzini per l’unità d’Italia e il “che l’inse” dei partigiani contro il gioco nazifascista e per la nascita dell’Europa».