La Compagnia Aterballetto porta la “Tempesta” al Teatro della Corte

Genova. Giovedì 6 e venerdì 7 dicembre il Teatro Nazionale di Genova ospita alla Corte una delle più affermate compagnie di danza italiana, Aterballetto, con lo spettacolo Tempesta, coreografato da Giuseppe Spota sulle musiche originali del leader dei Negramaro Giuliano Sangiorgi.


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Ispirato al capolavoro di William Shakespeare, Tempesta affronta una grande sfida: mettere alla prova la danza e la sua capacità di raccontare trame e personaggi di una narrazione teatrale, osservandoli da nuovi punti di vista e garantendo una chiara leggibilità della storia, senza rinunciare ad aprire dimensioni visionarie.

Riletto in molteplici versioni dal teatro contemporaneo, La Tempesta è considerato il testamento spirituale del drammaturgo inglese. Qui per la prima volta Shakespeare osserva le regole aristoteliche di unità di luogo, tempo e azione, come in un ultimo omaggio all’idea stessa di teatro, realizzato prima di abbondonare le scene.

La creazione coreografica di Giuseppe Spota, sostenuta dalla drammaturgia di Pasquale Plastino, si prende la libertà di mostrare ciò che accade prima dell’arrivo di Prospero con la figlia Miranda sull’isola deserta, trasformando in azioni il lungo racconto del padre. In undici quadri, più prologo ed epilogo, si snoda quindi tutta la vicenda, a partire dalla lotta per il potere tra Prospero e il vile fratello Antonio sino alla conclusione finale con il matrimonio di Miranda e il Principe di Napoli. In mezzo c’è la scoperta dell’isola, le magie di Prospero e l’apparizione dello spirito Ariel; l’educazione e l’affacciarsi all’adolescenza di Miranda; la tempesta evocata da Prospero per provocare il naufragio del Re di Napoli con il suo seguito.

Sono sedici in totale i ballerini che si muovono sulle musiche composte per lo spettacolo da Giuliano Sangiorgi, alternando registri tribali e giocosi a temi più malinconici.

Il coreografo Spota focalizza l’attenzione sul rapporto di Miranda e Prospero con l’indigeno Calibano, creatura non umana, moltiplicato da un intero gruppo di danzatori, che circondano la ragazza con mille gesti di affetto e sensualità. Mentre l’interprete di Ariel non tocca mai terra, come se fosse continuamente sospinto dall’elemento di cui porta il nome. Tempesta si chiude disegnando attraverso i giovani un luminoso futuro, ma lasciandosi dietro una scia di nostalgia per l’isola, che torna ad essere un magma fluttuante di corpi.

Lo spettacolo sarà introdotto il giorno prima del debutto da una conferenza pubblica con il critico teatrale Antonio Audino (Il Sole 24ORE, Radio 3), che ha affiancato Giuseppe Spota nel processo creativo. L’incontro si svolge nel Foyer della Corte alle ore 17.30 mercoledì 5 dicembre. Ingresso libero.

Inizio spettacolo giovedì 6 dicembre ore 19.30, venerdì 7 dicembre ore 20.30. Biglietti da 12 a 27 euro. Info teatronazionalegenova.it