Distopie a Savona: Matteo Mantero presenta il suo romanzo “Falene”

Savona. Il senatore savonese del M5S Matteo Mantero si dà alla letteratura: sabato 10 novembre alla libreria “Ubik” di corso Italia a Savona, con interventi di Milena De Benedetti e Anna Turino, Mantero presenterà il suo primo romanzo di genere, “Falene”, dedicato ai lettori amanti della fantascienza distopica.


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“Scrivo da quando sono ragazzino principalmente racconti e sceneggiature” puntualizza il senatore ligure del Movimento 5 Stelle, savonese, classe 1974: “’Falene’ è il mio primo romanzo e vi assicuro che vederlo realizzato cartaceo con copertina, quarta e tutto il resto mi fa un certo effetto”.

Che cosa hanno in comune una giovane zingara, un metronotte con dipendenza da psicofarmaci e un impiegato di banca costretto ad una vita insignificante? “Sono gli unici a vedere l’eclissi che improvvisamente oscura il sole gettando la città in una notte oscura e senza fine – spiega l’autore – e mentre il Presidente della Nazione descrive entusiasta la ripresa economica e le persone continuano meccanicamente la loro vita senza mai alzare gli occhi al cielo, attirati dalle sfavillanti luci dei negozi e del centro commerciale, pervasi da un’irrefrenabile smania di acquisti, intorno a loro tutto muore e appassisce e il freddo diventa insopportabile per la mancanza di luce, ma né le televisioni né giornali ne danno notizia”.

Mantero, si legge nelle promozioni editoriali, «si aggira con disinvoltura per le strade battute da Richard Matheson (L’ultimo uomo sulla terra), per le arterie cimiteriali che rimandano a “L’ombra dello scorpione”, passando per le macabre contrade dell’ultimo Ammaniti (Anna). Ma è evidente anche la passione di questo autore per il cinema politico degli anni Settanta/Ottanta che, forse non ci sarebbe bisogno di ricordarlo, colpiva l’establishment e l’aria (mefitica) dei tempi con il grimaldello dell’irreale e i pugni allo stomaco dell’horror estremo (da Zombi di George A. Romero al Videodrome di David Cronenberg, per approdare all’Essi vivono di John Carpenter)».

“Ho impiegato quasi quattro anni a finirlo dedicandoci tutti i ritagli del mio tempo – chiosa con la soddisfazione dipinta sul volto – ma per fortuna trenitalia mi ha dato una mano, 12 ore di viaggio ogni settimana per andare e tornare dalla Liguria, con il cellulare che non prende e internet assente, sono la condizione ideale per scrivere… Per me è stato un gran bel viaggio scriverlo, in tutti i sensi, spero che lo sarà anche per chi vorrà leggerlo”.