Liguria, maltempo e pesca: “necessario dare delle risposte al settore ittico”

Genova / Savona. Presso la sede regionale di Coldiretti Liguria si è svolto ieri un tavolo di lavoro con l’onorevole Lorenzo Viviani, pescatore e biologo della Spezia, rappresentante della Liguria nell’ambito della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, “per fare il punto della situazione sul maltempo che ha flagellato la regione nei giorni scorsi e per mettere in fila le principali problematiche del settore ittico, alle quali è necessario dare delle risposte”.

Al tavolo sono stati analizzati i primi dati dei danni del maltempo che ha colpito tutte le marinerie della regione da Lerici a La Spezia, Rapallo e il Golfo del Tigullio, Genova Quinto e Genova Boccadasse, Savona, Spotorno e Alassio. La violentissima tempesta non ha risparmiato nessuna zona, causando per la mitilicoltura spezzina ingenti danni sia per gli stabilimenti a terra, sia per le reste e le imbarcazioni in mare; ma anche la pesca, da levante a ponente, conta oggi la perdita di numerose imbarcazioni e neanche i piccoli pescherecci che effettuano la pesca a strascico sono rimasti illesi dal passaggio del mare.

Successivamente al tavolo si è discusso “della necessità di un intervento a livello nazionale per salvaguardare il settore della pesca locale e dei suoi prodotti d’eccellenza che i pescatori, con il loro duro lavoro, portano a terra ogni giorno. Le tematiche affrontate – prosegue l’Organizzazione – hanno riguardato nello specifico la regolamentazione della pesca del Bianchetto e le quote Tonno, ma anche il fermo biologico che ogni anno colpisce a rotazione tutte le regioni d’Italia ma che si è rivelato uno strumento non adeguato per la gestione delle risorse marine”: “è necessario creare una nuova progettualità concreta – sottolinea Coldiretti Liguria – che intervenga sulle normative in vigore, in modo da favorire lo sviluppo di uno dei settori cardine dell’economia ligure. Bisogna quindi lavorare in maniera sinergica per dare la possibilità, al comparto ittico locale, di crescere e di rendersi maggiormente competitivo a livello nazionale e per difendere soprattutto il nostro pescato a miglio zero, un prodotto di qualità, tracciabile e sicuro.”

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