Liguria, ritardi nei pagamenti del PSR 2014/2020

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Regione Liguria. Sui ritardi nei pagamenti del PSR 2014/2020 per l’allevamento di animali a rischio estinzione sono state presentate oggi in Consiglio regionale tre interpellanze: la prima da Giovanni Boitano (Liguri con Paita), la seconda da Luca Garibaldi (Pd) e la terza da Gabriele Pisani (Mov5Stelle).


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Boitano ha chiesto alla giunta i motivi del ritardo della concessione dei finanziamenti e i tempi certi entro i quali gli allevatori della mucca cabannina potranno beneficiare delle risorse previste dal Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014/2020. Boitano ha ricordato che i premi annui ammontano a 300 euro per ogni unità e il 16 settembre in occasione della 15^ Mostra a Rezzoaglio gli allevatori hanno manifestato il loro disappunto per i ritardi nell’erogazione dei fondi.

Garibaldi ha chiesto i motivi dei ritardi dei pagamenti arretrati del PSR per le razze in via di estinzione e quando saranno erogati. Garibaldi ha ricordato che per questa sezione sono stati aperti fra 2016 e 2018 bandi specifici ma sussistono ritardi nell’erogazione a partire dall’annualità 2016 , ha rilevato che il PSR Liguria, secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2018, è l’ultima regione d’Italia per l’avanzamento della spesa sulla dotazione complessiva, con una percentuale del 6,73%, a fronte di una media nazionale del 18,43%.

Pisani ha chiesto il motivo del ritardo nel versamento di quanto dovuto del PSR 2014-20 agli allevatori della mucca Cabannina della Val d’Aveto e le tempistiche entro cui si provvederà all’erogazione. Il consigliere ha rilevato che i fondi per la tutela di bovini di razza Cabannina sono previste proprio per contenere il fenomeno dell’abbandono delle aree marginali, conservando una presenza antropica per la difesa e la gestione del territorio.

L’assessore all’agricoltura Stefano Mai in una lunga e dettagliata risposta ha illustrato il numero di domande pervenute, lo stato delle istruttorie e le domande liquidate per gli anni 2016 e 2017. Mai ha sottolineato le difficoltà a istruire le pratiche dovute al fatto che Agea ha fornito il software necessario solo nell’agosto scorso. L’assessore ha ricordato di avere potenziato il personale dell’ufficio addetto a queste pratiche: «Oggi, da quando abbiamo potuto utilizzare il software, siamo a buon punto e – ha assicurato – a fine anno riusciremo a evadere le domande rimaste del 2016, del 2017 e di parte del 2018».