Maltempo, danni alle colture olivicole nelle valli tra Savona e Imperia

Una violenta grandinata si è abbattuta ieri pomeriggio in una striscia di terra compresa tra Savona e Imperia, causando “gravi danni alle coltivazioni di ortaggi, di piante ornamentali e, in particolare, agli uliveti dove le perdite stimate sono di circa il 40% del prodotto”.

Lo rende noto Coldiretti Liguria a seguito dell’ improvviso cambio del tempo che ha colpito i Comuni di Alassio, Andora e una delle zone roccaforti per la produzione di olio della nostra Regione, nello specifico i comuni savonesi di Casanova Lerrone e Garlenda,  e l’Alta Valle dianese, Alta Valle Impero e Valle Arroscia dell’imperiese. Ad aver subito gravi danni sono anche le coltivazioni di ortaggi autunnali e di piante ornamentali (fronde recise e fiori in vaso), dove, di quest’ultima coltura, due aziende di Alassio hanno perso l’80% di produzione.

“È stato un evento estremo che ha duramente colpito le coltivazioni in campo – afferma il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna – e, in modo particolare, l’olivo, dove ad oggi si stima la perdita del 40% del prodotto. Questa percentuale però potrebbe purtroppo crescere ancora, dovendo verificare i danni subiti dai frutti rimasti attaccati alla pianta. Le olive erano ormai prossime alla frangitura, e quasi certamente il contraccolpo di quest’evento avrà ripercussioni sulla produzione d’olio dell’annata 2018.”

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“La grandine  – afferma il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è uno dei principali nemici di chi coltiva la terra  e, anche nella nostra Regione, sono sempre più frequenti gli episodi estremi come quello di ieri, che  mettono in ginocchio intere coltivazioni, distruggendo in un attimo il lavoro di mesi. L’andamento anomalo del clima è ormai un dato di fatto, dove bombe d’acqua, nubifragi, grandinate e trombe d’aria colpiscono a macchia di leopardo tutta la penisola italiana, e da inizio anno hanno fatto registrare, a livello nazionale, perdite superiori al mezzo miliardo di euro. Quello di ieri è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi irreversibili che hanno colpito le nostre aziende, ed è per questo che a, seguito del monitoraggio dei danni, chiediamo alla Regione di riconoscere lo stato di calamità naturale per le zone colpite .“