Liguria, codice identificativo alloggi “case vacanza”

Alessandro Puggioni (Lega Nord Liguria-Salvini) ha presentato oggi in Consiglio regionale un’interrogazione sul fenomeno delle case vacanze che – ha detto – ha assunto in questi ultimi anni anche in Liguria notevoli dimensioni. Il consigliere ha ricordato che la Lombardia ha elaborato un codice identificativo regionale (CIR) per permettere un maggiore controllo e tracciabilità, sia per la sicurezza sia a fini fiscali mentre Puglia e Veneto stanno per varare norme che prevedono l’obbligo di dotarsi di un codice identificativo dell’alloggio, da pubblicare nei siti internet di prenotazione, che permetterà di agevolare la vigilanza dei Comuni per contrastare il fenomeno delle strutture ricettive abusive, che sono commercializzate su piattaforme digitali. Puggioni ha chiesto la posizione della Regione in merito e se intende dotarsi di strumenti analoghi.


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

L’assessore al turismo Gianni Berrino ha spiegato che il nodo della disciplina riguarda la competenza dei diversi livelli istituzionali chiamati a regolamentare questa attività. L’assessore ha sottolineato che in questo vuoto normativo a livello nazionale le Regioni hanno ritenuto opportuno, in modo differenziato, normare il fenomeno cadendo, però in contenziosi sia con il Governo che con le associazioni di categoria. In particolare – ha aggiunto – il ricorso contro la disciplina delle altre strutture ricettive, approvata dalla Giunta regionale n 346 del 5 maggio 2017, sarà trattato dal TAR a gennaio 2019. Berrino ha comunque assicurato che Regione opera costantemente per contrastare l’abusivismo: gli appartamenti registrati sull’apposito sistema informatico regionale sono, al mese di agosto 2018, più di 16.000 e – ha aggiunto – sono in costante crescita. La registrazione degli appartamenti e l’informatizzazione del sistema con la creazione della banca dati ha favorito le attività di controllo. Nei prossimi mesi a seguito degli sviluppi che si registreranno a livello nazionale sarà avviata una attività di parziale revisione della legge regionale 32 del 2014 e questa modifica – ha concluso – potrà comprendere il Codice Identificativo Regionale (CIR).