Aumento dei costi delle acque irrigue: una diffida di Confagricoltura Savona

In questi giorni la Piana di Albenga è percorsa da voci “false e denigratorie” e Confagricoltura Savona ha deciso di tutelarsi denunciando chiunque intenda proseguire su questa strada.

Il Presidente di Confagricoltura Savona, Luca De Michelis, infatti ha dichiarato: “Sono sconcertato dalle voci sopraggiunte negli ultimi due giorni che asseriscono che la mia associazione era, non solo a conoscenza dell’aumento dei costi delle acque per uso irriguo, di essere anche favorevole a detti aumenti ed era addirittura firmataria del documento che li approvava. Ho appreso solo qualche giorno fa della delibera della Provincia di Savona che approva gli aumenti e di sicuro non sono affatto favorevole agli aumenti approvati. Dunque diffido e sono pronto a denunciare chiunque affermi il contrario.”

Lo scorso 28 giugno la Provincia di Savona, con 9 voti favorevoli su altrettanti presenti, senza rendere edotti le associazioni agricole, ha approvato la nuova articolazione tariffaria provocando così l’aumento dei costi delle acque irrigue a decorrere dal 01/01/2018 quindi retroattivamente.
L’aumento avvenuto è considerevole perché si passa da euro 0,17470 a mc ad euro 0,35681 e se superati i 6000 mc l’eccedenza viene pagata addirittura 0,53521 al mc.
Pertanto i costi verrebbero raddoppiati ed addirittura triplicati senza nemmeno aver avuto la possibilità di considerarli nei prezzi dei prodotti agricoli in maniera preventiva visto la retroattività.

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“Le aziende agricole che si trovano ad affrontare l’aumento dei costi di produzione, ultimamente aggravati dai costi di trasporti legati al tragico evento del crollo del ponte Morandi, non possono sopportare un ulteriore aggravio di spese per un bene fondamentale per le produzioni agricole” spiegano i soci di Confagricoltura: “Gli imprenditori agricoli sono i primi ad essere attenti al consumo idrico perché quasi tutti hanno dotato le proprie aziende di impianti di irrigazione già predisposti per il controllo delle risorse idriche, riconosciuti anche dalla Comunità Europea. Le aziende agricole non hanno bisogno di tariffe penalizzanti perché sono già adesso poco competitive con il resto dei mercati europei. Bisogna invece pensare a cercare altre forme di controllo e risparmio della risorsa “oro azzurro” quali ad esempio la costruzione di bacini di contenimento delle acque piovane ed il recupero delle acque di depurazione. Di contro per le aziende di gestione delle risorse idriche si potrebbe studiare una forma di incentivi di riduzione dei costi elettrici che è la voce più alta tra le passività dei loro bilanci”.

De Michelis conclude dicendo: “Siamo ormai prossimi alla campagna elettorale, non voglio pensare che l’argomento venga strumentalizzato a tali fini. Confagricoltura Savona è apartitica e tutela le aziende agricole e non si presterà mai a siffatti giochi politici”.