Albenga, una mostra antologica di Volker Rohlfing

Albenga. Dal 1 settembre al 9 settembre le sale espositive di Palazzo Oddo ad Albenga (via Roma 58) ospiteranno la mostra antologica dell’artista Volker Rolfing, a cura dell’associazione ETRA – Marmoreo Comunità Creativa e in collaborazione con la Fondazione G.M. Oddi, con il patrocinio del Comune di Albenga.

La mostra, al terzo piano di Palazzo Oddo, «propone l’esposizione di più di 100 opere sintesi del percorso dell’artista tra paesaggi liguri, immagini di nubi e laghi e nature morte per poi passare ad opere digitali e opere geometriche astratte con i quadri del concetto “quadratura perfetta”, completando con litografie, lavori su carta e sculture in ferro».

L’inaugurazione si terrà sabato 1 settembre alle ore 17, con introduzione di Francesca Bogliolo. La mostra rimarrà aperta ogni giorno fino al 9 settembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15 alle 18.30.

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Volker Rohlfing, nato nel 1951, ha studiato presso la Hochschule der Künste di Berlino, era studente maestro del Prof. Werner Volkert, ed era Professore d’Arte della Scuola Europea di Varese dal 1987 – 1998. Vive e lavora a Berlino e a Ranzo, dove si trova il suo atelier locale. Volker Rohlfing ha commentato: “Sono felice di questa collaborazione con ETRA – Marmoreo comunità creativa, associazione attiva nella diffusione dell’arte e nello sviluppo del territorio e con la Fondazione G.M. Oddi. Devo ringraziare in particolare Enrica Cremonini, Presidente di ETRA, Maurizio Capitelli di Palazzo Oddo e la critica d’arte Francesca Bogliolo per la collaborazione e il sostegno nella preparazione della mostra. Dopo una presenza di quasi 20 anni in zona è la mia prima mostra grande in Liguria. Ed è un onore per me poter farlo proprio al Palazzo Oddo. Una parola per quanto riguarda la scelta del motivo dei miei inviti e manifesti: Il quadro che mostra un ponte dell’autostrada dei fiori vicino ad Imperia è stato dipinto nel 1999. La stampa degli inviti è stata completata in luglio. Il crollo del ponte Morandi a Genova allora non era e non poteva essere il motivo per scegliere questa immagine. Era il mio fascino del contrasto tra architettura brutalista e il paesaggio mediterraneo. Il crollo di un altro ponte di proprio questa autostrada mi ha colpito molto. Non avrei mai sfruttato questa catastrofe tragica per attirare l’attenzione del pubblico ad una mia mostra.”