Turismo in Liguria: abitazioni private per vacanza, i proprietari e gli affittuari

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L’Osservatorio Turistico Regionale, gestito in collaborazione fra Regione Liguria e Unioncamere Liguria, ha presentato il focus sul “Turismo nelle abitazioni private” riferito al periodo estivo 2017 (giugno-settembre), svolto dal Sistema Camerale Ligure ed elaborato con il contributo dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche.


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L’indagine ha permesso di tracciare le caratteristiche strutturali dell’offerta e la soddisfazione rispetto alle abitazioni utilizzate, oltre che i comportamenti turistici della domanda che alloggia in seconda casa e la spesa individuale effettuata sul territorio dai vacanzieri delle abitazioni private. L’offerta di abitazioni per vacanza si compone di appartamenti di media grandezza, che dispongono prevalentemente di due camere da letto; in un minor numero di casi di una sola o di tre camere; più rari gli appartamenti con quattro o cinque camere. Complessivamente le abitazioni private utilizzate per vacanza hanno in media dai 4 ai 5 posti letto. La capienza delle abitazioni usate direttamente dai proprietari supera tuttavia la media sia in camere disponibili sia in posti letto.

I proprietari condividono il soggiorno mediamente con 5 persone ed utilizzano le abitazioni nei mesi estivi, specie in luglio e agosto, seguiti da giugno e settembre. Durante il resto dell’anno soggiornano nella propria seconda casa nei mesi legati alle festività o ai ponti. Questi soggiorni restituiscono una media di utilizzo di 155 giorni all’anno.

“Tra i proprietari – rileva l’Assessore regionale al Turismo Giovanni Berrino – soltanto il 5,2% affitta l’abitazione per fini turistici. Tra le modalità per immettere sul mercato immobiliare la casa in affitto, al primo posto troviamo i grandi canali di prenotazioni online quali Airb&b/Homeholiday, scelti nel 59% dei casi; seguono gli annunci sugli altri siti nel 33% dei casi, mentre il 23% degli intervistati si rivolge ad agenzie di intermediazione immobiliare e l’11% al passaparola”.

Dal lato della domanda, tra le principali motivazioni di scelta, al primo posto leggiamo il desiderio di autonomia (48%), e la convenienza economica (46%); le offerte on line motivano il 17% dei turisti, mentre le precedenti esperienze positive il 14%.

L’offerta di immobili utilizzati a fini turistici soddisfa i vacanzieri, i quali la giudicano complessivamente con un voto pari a 7,2 su 10. Leggermente più severi gli italiani. I canali più graditi per la prenotazione dell’alloggio in affitto risultano essere le agenzie intermediarie (31%) e i siti specializzati (30%); il 16% preferisce invece prenotare contattando direttamente il proprietario.

Il costo medio degli immobili è pari a 576 euro a settimana. I soggiorni durano prevalentemente sette giorni. I proprietari delle abitazioni private spendono in media durante il soggiorno 42 euro a persona per gli acquisti sul territorio (ristoranti e pizzerie, cibi e bevande acquistati al supermercato, caffè e pasticceria, shopping, attività ricreative e prodotti enogastronomici). I turisti che alloggiano in abitazioni private in affitto spendono invece 251 euro (444 gli stranieri e 48 gli italiani) per il viaggio andata e ritorno, mentre per tutte le altre spese effettuate sul territorio 38 euro al giorno a persona, in primis per pranzi e cene in ristoranti e pizzerie (più di 14 euro in media), per lo shopping (quasi 14 euro) e per attività sportive (più di 11 euro).