A nuoto da Portovenere a Monterosso per sostenere il progetto “Una mensa per Dilla”

Sabato Davide Belletti, accompagnato da Marco Risoli e Diego Zanotti, ha portato avanti nel migliore dei modi la sua sfida: nuotare da Portovenere a Monterosso chiudendo la maratona in un tempo vicino alle 8 ore.

Un percorso non facile, considerando che per i primi 18km hanno dovuto fare i conti non solo con la crescente stanchezza, ma anche con un mare caratterizzato da onde di 1 metro. “Per questa impresa mi rendo conto di aver alzato molto l’asticella della difficoltà per quelle che sono le mie reali possibilità. Mi alleno in pausa pranzo ed il tempo per prepararmi è limitato e queste sono distanze lunghissime per chi nuota “poco” come me. Ci sono molti aspetti da curare nella preparazione atletica: bisogna gestire molto bene le forze e l’alimentazione ed anche la temperatura dell’acqua gioca un ruolo importante, così come le correnti marine; insomma ci sono un sacco di cose che devono andare per il verso giusto” – ha commento Davide Belletti, aggiungendo: “Devo dire che è andata molto bene, sono riuscito a controllare la mia condizione fisica fino all’ultimo metro, portando a termine il risultato che mi ero imposto”.

L’evento, patrocinato dai Comuni di Parma, Piacenza, Brescia e Travagliato, non ha registrato solo un successo sportivo; Belletti, infatti, sin da subito ha scelto di accostare a questa maratona un progetto benefico: raccogliere fondi a favore dei bambini ospiti della Mensa di Dilla, progetto legato alla Fondazione Opera Don Bosco Onlus che da anni, in questa parte povera dell’Etiopia, fornisce quotidianamente assistenza, alimentazione, istruzione ad oltre 300 bambini. Presente all’arrivo anche il Presidente della Fondazione, Michele Rigamonti che ha ringraziato Davide per il lodevole gesto ricordando l’azione che i Salesiani portano avanti in tutto il mondo, sostenendo popoli e, in particolare, bambini e giovani, forti della convinzione che siano loro il futuro per poter cambiare il mondo. Davide Belletti e Michele Rigamonti, anche lui sportivo legato soprattutto al mondo del running, all’arrivo si sono scambiati “i ferri del mestiere”: occhialini da nuoto e una maglia della Milano Marathon.

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«Questa maratona benefica non finisce certo oggi. La nostra nuotata è stato solo l’evento iniziale. Spero infatti che la nostra grande fatica venga seguita dal piccolo sforzo di tanti nel fare una donazione, anche piccola, sulla pagina della Fondazione Opera Don Bosco Onlus all’indirizzo www.operadonbosco.it” – ha ricordato Davide Belletti, alla fine della maratona.