Il Centa e le sue valli in età romana

Sabato 14 aprile, alle ore 16,30, nella sala affrescata di palazzo Peloso Cepolla, si terrà la settima e ultima lezione del ciclo di conferenze Il Centa e le sue valli, organizzato dalla Sezione Ingauna dell’Istituto di Studi Liguri, ciclo che ha riscosso un grande interesse ed è stato seguito da un pubblico numerosissimo.

Il dott. Bruno Massabò, già Soprintendente Archeologico della Liguria, parlerà su “Il Centa e le sue valli in età romana”. L’ampio bacino del Centa, territorio vasto e importante cui hanno fatto riferimento i precedenti relatori, ha una sua ben precisa connotazione geografica, che dal monte Saccarello, 2200 m. di altitudine al confine tra Italia e Francia, fino alla piana di Albenga che si affaccia sul mare; ed è percorso dalle quattro valli del Lerrone, dell’Arroscia, del Neva e del suo affluente Pennavaira, territorio dunque ampio, caratterizzato da ambienti diversi, popolato da data antichissima in quelle valli che hanno costituito da sempre frequentate vie di comunicazione tra l’entroterra padano e il mare.

Il dott. Bruno Massabò, autore di numerosi studi su Albenga in età romana, illustrerà le testimonianze sul popolamento, a partire dal capoluogo, l’importante centro di Albingaunum che vive ancor oggi sulla pianta della città fondata all’inizio del primo secolo a. C., nella pianura dove gli antichi percorsi provenienti dalle valli si congiungevano con la litoranea romana, la via Iulia Augusta, tuttora esistente.

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