Amazon, Raineri (FIST CISL): “bene ripresa del confronto con i sindacati territoriali con auspicio sia il primo passo”

Roma, 2 febbraio 2018 – «L’espansione di Amazon in Italia rappresenta una opportunità occupazionale con le previste 1600 nuove assunzioni a tempo indeterminato, l’apertura dei due nuovi hub in provincia di Torino e Bergamo e un piano di investimento per complessivi 150milioni di euro» così Pierangelo Raineri, il segretario generale della Fist – la Federazione dei Sindacati del Terziario affiliata alla Cisl nata dall’accorpamento di Fisascat Cisl e Felsa Cisl – ha commentato l’esito degli incontri tra la delegazione del colosso statunitense e i ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico Giuliano Poletti e Carlo Calenda e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Paola De Micheli.


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«La veloce evoluzione degli scenari economici ed occupazionali nell’era digitale e la crescita esponenziale del comparto e-commerce nel nostro Paese impongono la necessità di definire nuove norme sulla qualità del lavoro, esposto alle dinamiche di un mercato dinamico. Ecco perché più che polemizzare su ipotetici braccialetti elettronici crediamo sia necessario difendere produzioni e dignità dei lavoratori con strumenti contrattuali adeguati al lavoro 4.0» ha aggiunto il sindacalista. «Positiva dunque l’apertura sulla ripresa del confronto con i sindacati territoriali, con l’auspicio che sia la prima tappa di un negoziato volto alla definizione di una intesa globale sulla flessibilità contrattata, sull’organizzazione del lavoro, sulle turnazioni e sulla partecipazione dei lavoratori, nell’ambito di una contrattazione integrativa di settore che rappresenterebbe, per una multinazionale plurilocalizzata come Amazon, una opportunità sia in termini di accrescimento della produttività che di fidelizzazione dei propri dipendenti» ha sottolineato Raineri.

Per la Fist Cisl è urgente definire nuove norme anche nei contratti nazionali di lavoro. «La contrattazione nazionale del commercio turismo e servizi – ha evidenziato il sindacalista – dovrà governare i processi di automazione con l’introduzione di figure professionali ad hoc, regolamentate da moderni sistemi di classificazione del personale in una nuova organizzazione del lavoro che vedrà emergere le funzioni di controllo affidate al personale qualificato». «Accogliamo dunque la sfida lanciata da Amazon – ha concluso il sindacalista – Sì centrare gli ambiziosi target di consegna fissati dalla società di Bezos ma con strumenti condivisi e un’organizzazione del lavoro scandita da turnazioni e flessibilità contrattate».