Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, Save the Children: più di 380 minori soli ancora in attesa

A quasi quattro mesi dall’interruzione del programma di relocation, la procedura europea per il ricollocamento da Italia e Grecia dei migranti negli altri Stati membri dell’Ue, 384 minori stranieri non accompagnati inseriti nel programma stanno ancora aspettando di essere trasferiti dal nostro Paese, sottolinea Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. In particolare, per 79 minori soli le richieste sono state approvate ma risultano ancora in attesa di trasferimento, mentre ammontano a 151 quelle inviate in attesa di approvazione da parte degli stati membri individuati e a 154 quelle istruite per le quali lo stato membro di destinazione deve invece ancora essere individuato((Dati del Ministero dell’Interno al 31 dicembre 2017)).

Nei due anni in cui il programma è stato in vigore, solo 1 migrante su 3 del totale previsto è stato ricollocato da Italia e Grecia (33.174 su 98.255, pari al 33,7%). I migranti ricollocati dall’Italia sono 11.464 sui 34.953 originariamente previsti dal programma (32,8%), di cui 1.083 bambini accompagnati e appena 99 minori soli((Dati del Ministero dell’Interno al 31 dicembre 2017)), mentre dalla Grecia sono stati trasferiti in altri Paesi membri 21.710 migranti su 63.302 (34,3%)((Member States’ support to Emergency Relocation Mechanism. Dati al 9 gennaio 2018)). Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, nonostante un impegno legalmente vincolante, si sono rifiutati di partecipare al programma, non hanno accolto alcun migrante e sono stati deferiti dalla Commissione europea alla Corte europea di giustizia.

“Nonostante i gravi ritardi e numeri troppo bassi rispetto agli auspici, il programma di relocation ha comunque segnato una strada importante soprattutto per i più vulnerabili, come i minori soli. La decisione di interrompere questo programma ha significato abbandonare nuovamente al loro destino i minori soli, costringendoli in molti casi a riaffidarsi ai trafficanti o a rischiare la propria vita pur di varcare i confini, come avviene per i tanti ragazzi che anche in questi giorni vediamo ammassarsi ai valichi della frontiera nord, a Como e Ventimiglia, o come mostrano le immagini dei migranti che tentano di attraversare le Alpi innevate a piedi. Nel 2017, 87 minori eritrei si sono rivolti ai nostri operatori del centro Civico Zero di Roma per chiedere di accedere alla relocation, mostrando grande fiducia e speranza in questa possibilità; tra questi, 19 sono già stati trasferiti e 47 sono in attesa del ricollocamento. Per tanti altri ragazzi ora tutto questo non è più possibile, almeno finché l’Ue non approverà un nuovo sistema di asilo con una specifica attenzione ai diritti dei minori”, ha proseguito Raffaela Milano.

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Nell’anno da poco concluso, oltre 15.730 minori sono giunti via mare in Italia soli, senza alcun familiare o adulto di riferimento al proprio fianco, dopo aver affrontato viaggi spesso drammatici, il 39% in meno rispetto al 2016, quando gli arrivi avevano riguardato oltre 25.840 minori non accompagnati((Dati del Ministero dell’Interno al 31 dicembre 2017)). Il sistema di accoglienza del nostro Paese registra invece attualmente la presenza di oltre 18.500 minori non accompagnati, di almeno 40 nazionalità diverse((Dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali al 30 novembre 2017)). Condizioni di accoglienza spesso critiche che hanno rappresentato il motivo principale di circa la metà delle chiamate degli oltre 470 minori che nel 2017 si sono rivolti alla Helpline Minori Migranti di Save the Children (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17 numero verde 800 141016 o Lycamobile 351 2202016). Assenza di personale nelle strutture e mancanza di servizi volti a favorire il loro percorso di integrazione, come l’iscrizione a scuola o la partecipazione a corsi di italiano, sono tra le maggiori criticità evidenziate dai ragazzi.

Con l’approvazione, lo scorso anno, della legge n. 47 del 7 aprile 2017, promossa da Save the Children insieme alle più importanti organizzazioni di tutela dei diritti, l’Italia ha fatto un deciso passo avanti per garantire la protezione e l’accoglienza adeguata di cui hanno bisogno ai minori non accompagnati. “Ề ora però estremamente urgente dare seguito a una piena attuazione della legge Zampa, in modo da garantire ai minori quelle azioni fondamentali che anche il Papa ha richiamato nel suo discorso, come l’accesso all’istruzione, con l’iscrizione a scuola anche ad anno scolastico iniziato, la possibilità di usufruire dell’assistenza sanitaria, programmi di affidamento e la regolarità della permanenza al compimento dei 18 anni”, ha affermato Raffaela Milano.

Tra le principali novità della legge Zampa vi è l’istituzione della figura del tutore volontario, con oltre 2.700 privati cittadini che in questi mesi hanno dato la loro disponibilità a diventare tutori di un ragazzo straniero non accompagnato, garantendo così il supporto necessario nel processo di integrazione nel nostro Paese, dall’iscrizione a scuola o al sistema sanitario sino all’orientamento nelle scelte quotidiane. Più di 1 adulto su 3 che nel 2017 ha contattato la Helpline di Save the Children, del resto, lo ha fatto per richiedere informazioni su come diventare tutore e sull’affido familiare.

“La disponibilità di così tanti cittadini a diventare tutori volontari di questi ragazzi e ragazze rappresenta un’importante risposta di una parte della collettività, che è pronta ad assumersi in prima persona e gratuitamente delle responsabilità verso i migranti più giovani e soli, credendo nella cultura dell’incontro – più volte richiamata dal messaggio del Santo Padre – e ponendosi in modo solidale e aperto verso il tema delle migrazioni. Ề essenziale che le istituzioni ascoltino questa parte di società, anche garantendo adeguato supporto ai tutori durante lo svolgimento della loro delicata funzione”, ha concluso Raffaela Milano.