Loano “Zero Distrazioni”, campagna di sicurezza stradale

Loano. Si intitola “Zero Distrazioni” la campagna di sicurezza stradale varata in questi giorni dal comando di polizia municipale di Loano coordinato dall’assessore Enrica Rocca e dal comandante Gianluigi Soro.

“La distrazione – spiega il comandante Soro – è tra le prime cause di incidenti stradali insieme al mancato rispetto delle precedenze e alla velocità troppo elevata. E se è vero che alla guida ci si distrae da sempre, è vero anche che gli smartphone ci hanno stregato al punto da diventare il principale attentato alla nostra concentrazione: messaggi, WhatsApp, Facebook. Lo sguardo passa dalla strada allo schermo, con conseguenze talvolta tragiche. Guidare con il cellulare in mano un’abitudine ormai fin troppo diffusa, che occorre cercare di contrastare il più possibile”.

Per questo motivo oggi a Loano è partita l’operazione “Zero Distrazioni” che, come spiega l’assessore Rocca, è “finalizzata alla prevenzione ed alla repressione dei comportamenti che causano distrazione durante la guida degli autoveicoli, in particolare l’uso dei telefoni cellulari con modalità improprie. Da oggi in poi verranno programmati servizi mirati a cura delle pattuglie di ‘Sicurezza Stradale’ che prevedono due agenti motociclisti che girano per la città con l’obiettivo primario di intercettare chi infrange l’articolo 173 del Codice della Strada”.

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Soltanto questa mattina, la pattuglia dei motociclisti della polizia locale di Loano ha elevato 13 verbali per uso di telefono cellulare alla guida (una violazione dell’articolo 173 del Codice della Strada che comporta una multa pari a 161 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente); un verbale per omessa revisione (in violazione dell’articolo 80 del CdS per 169 euro di multa); un altro verbale per mancanza temporanea di documenti (in violazione dell’articolo 180 del CdS per altri 41 euro di multa).

Secondo uno studio Aci Istat, il 20,1 per cento del totale degli incidenti registrati in Italia sono stati causati da distrazione dovuta all’uso di smartphone e telefoni cellulari durante la guida, ovvero la prima causa di incidente stradale in Italia, battendo la guida in stato di ebbrezza e l’eccesso di velocità.

“È appena il caso di sottolineare un dato – aggiunge il comandante Soro – Guidando alla velocità di 50 chilometri orari, in un secondo un’automobile percorre circa 14 metri. Essere distratti dalla lettura di un messaggio o più in generale dall’uso dello smartphone comporta, di fatto, guidare ‘alla cieca’ per decine di metri, mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri, perché l’attenzione del conducente non è più rivolta esclusivamente alla guida, ma anche ad altre attività”.

“Attraverso lo studio effettuato dall’Aci Istat si è accertato che solo per inviare un brevissimo messaggio tramite Sms o Whatsapp occorre prendere il cellulare, sbloccarlo, aprire l’applicazione, scrivere il testo. Tutte operazioni che richiedono circa 10 secondi di tempo, durante i quali si percorrono 300 metri senza prestare alcuna attenzione alla strada. Ancora peggio per i cosiddetti ‘selfie’. Un autoscatto infatti distrae dalla guida per un tempo medio di 14 secondi, in cui si guida per oltre 400 metri praticamente alla cieca. Per non parlare poi di chi compone numeri di telefono, scrive email, o sostiene chat prolungate”.

“L’uso dello smartphone in auto è una piaga ancora più subdola dell’alcol – spiegano ancora Rocca e Soro – Prima di tutto perché è più diffuso. E poi perché è poco stigmatizzato: contro chi guida dopo aver bevuto puntano tutti il dito, contro chi usa il cellulare no.

L’articolo 173 del Codice della Strada è chiaro: è proibito “far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici”. Telefonare, messaggiare, consultare il meteo: per la legge non fa differenza, è tutto vietato. Anche quando si è fermi al semaforo o incolonnati nel traffico. E anche in bicicletta. Le conseguenze per chi viene beccato sono 161 euro di multa e, per gli automobilisti, la decurtazione di 5punti dalla patente (10 per i neopatentati). Chi viene sorpreso una seconda volta entro due anni dalla prima infrazione incorre in multe più salate e nella sospensione della patente.