“Potere al Popolo!”: Savona presenta il nuovo progetto politico

Le elezioni si avvicinano e anche Savona presenta un nuovo progetto politico che si vuole proporre come un’alternativa ai partiti e schieramenti oggi “mainstream”. Il suo nome è già uno slogan e un programma: “Potere al Popolo!”.

“Le elezioni politiche del prossimo 4 marzo – spiegano i militanti savonese – avrebbero rischiato di essere tutte appiattite su opzioni già viste, su minestre riscaldate molte e molte volte: dalle deleterie destre classiche fino ai tentativi dichiarati o meno di ricreare il centrosinistra ispirandosi a vecchi modelli che hanno fallito e che hanno quasi portato verso l’estinzione della vera sinistra, quella di alternativa. ‘Potere al Popolo!’ anche a Savona vuole rappresentare proprio una opzione ulteriore, una voce di Sinistra che non diventa centro il giorno dopo il voto e che rimane un movimento appunto ‘di popolo’, che ritrova una connessione anche emotiva oltre che politica con una società disorientata, delusa, arrabbiata, priva di riferimenti sociali precisi, confusa tra il dare il proprio consenso a forze di estrema destra populista e a tentativi di impossibile argine di politiche che tanto il centrodestra quanto il centrosinistra hanno messo in atto in questi anni distruggendo i diritti dei lavoratori, dei precari, dei pensionati, falcidiando ciò che rimaneva del vecchio ‘stato-sociale’”.

Il progetto politico sarà presentato pubblicamente domenica 7 gennaio 2018 alla Società “Giardino Serenella” di corso Vittorio Veneto 73 R. a Savona.

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“Una assemblea pubblica, popolare, aperta a tutti e a tutte per lanciare una grande sfida, ancora una volta”, commentano i militanti di “Potere al Popolo!”: “Noi vogliamo costruire una alternativa di società cominciando da una lista elettorale che non vuole rimanere solo tale ma che oltrepasserà il 4 marzo per farsi progetto politico e sociale, per fondarsi tanto sulle forze politiche che vi aderiscono, come Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Sinistra Anticapitalista, quanto sui sui tanti movimenti, sulle associazioni e sui singoli che magari da troppo tempo non vanno più a votare e non si interessano più della ‘cosa pubblica’. Il cambiamento parte da ciascuno di noi, da una coraggiosa ripresa di fiducia prima di tutto in noi stessi, in un sentire comune che valorizzi i beni comuni e che combatta tutto ciò che piega il pubblico al privato, al profitto dei soliti pochi grandi ricchi”.