Teatro, un’inaugurazione insolita per il Festival di Borgio Verezzi

Un’inaugurazione insolita, e sulle ali della musica, quest’anno, per il Festival di Borgio Verezzi. Dopo il consueto aperitivo di benvenuto, la 51.ma edizione si aprirà in piazza Sant’Agostino la sera dell’8 luglio (ore 21,30) con “Le bal: l’Italia balla dal 1940 al 2001”, di Jean-Claude Penchenat, il fortunato spettacolo francese, al quale si era ispirato Ettore Scola per il suo film “Ballando ballando”. Nella versione portata in scena dal regista Giancarlo Fares e interpretata da sedici attori-ballerini, ripercorre a suon di musica la storia del nostro Paese, attraverso gli eventi salienti che hanno contribuito a plasmarla a partire dal fascismo fino agli albori del Duemila.


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“È un racconto affidato alla musica, agli interpreti e ai molti cambi di costume che narrano il susseguirsi dei decenni, i mutamenti dei colori e lo scoprirsi del coro: sulle note di tante canzoni italiane che appartengono alla memoria comune si narra l’Italia che balla”, spiega Fares. E aggiunge Stefano Delfino, il direttore artistico del Festival:

“La scelta di Le bal, per iniziare il primo Festival dopo il Cinquantennale, mi è parsa appropriata anche perché, oltre ad essere di grande qualità, con le musiche, la gestualità e i vorticosi cambi di costume, attraversa un periodo della storia d’Italia, che in larga parte coincide con quella del Festival e costituisce quindi l’ideale anello di congiunzione tra il passato della rassegna e il suo futuro”.

Al suo debutto, avvenuto lo scorso ottobre alla Sala Umberto di Roma (dove tornerà a grande richiesta la prossima stagione), “Le bal” aveva riscosso un successo travolgente, ed era stato accolto da giudizi estremamente lusinghieri, sia da parte dei critici, sia soprattutto dagli spettatori, che lo hanno definito “uno spettacolo elegante, poetico e divertente”. Da allora, nel Settentrione ha replicato soltanto una serata al Colosseo di Torino, tra applausi scroscianti, e al Vimercate Festival: al pubblico di Borgio Verezzi si presenta quindi una favorevole occasione per vedere in anteprima uno spettacolo di successo, proposto da un’efficiente e affiatata compagnia di giovani.

Sarà una sorta di gustoso prologo al secondo appuntamento in cartellone, “La vedova scaltra” di Carlo Goldoni, che con Shakespeare è l’autore più rappresentato al Festival. La brillante commedia, in cui vengono anticipati i temi della “Locandiera” (quattro spasimanti di varie nazionalità corteggiano una giovane e ricca vedova veneziana), avrà come regista Gianluca Guidi e avrà per protagonisti Francesca Inaudi e Giuseppe Zeno, due star televisive reduci da fortunate fiction popolari come Tutti pazzi per amore e Una pallottola nel cuore (Inaudi), Il Paradiso della signore e Baciato dal sole (Zeno). Accanto a loro Fabio Ferrari e Renato Cortesi.