Kronostagione, emozioni e riflessioni con Babilonia Teatri

 

Di Alfredo Sgarlato – La Kronostagione teatrale si conclude con un doppio appuntamento con Babilonia Teatri, giovane compagnia tra le più apprezzate dalla critica specializzata. “The end” è il primo dei due lavori, ispirato da un momento particolare nella vita degli autori, Valeria Raimondi e Enrico Castellani. Nascita e morte, momenti della vita una volta naturali o avvolti da alone mitico, oggi occultati nelle cliniche ed espunti dal discorso sociale, sono i temi. Lo spettatore è accolto da suoni di campane. Sul palco un frigorifero, un computer e un crocefisso smontato che verrà ricostruito. Valeria Raimondi è sola in scena, Castellani e il tecnico di suoni e luci Luca Scotton la raggiungono solo per un paradossale balletto sulle note di Luigi Tenco.

Il testo è secco incalzante, spesso in rima, l’italiano si alterna col dialetto veneto, ci sono citazioni da grandi poeti come Cecco Angiolieri o Salvatore Quasimodo; vari personaggi si alternano nel racconto, narrando la paura della morte, dei suoi aspetti più prosaici, i vissuti di solitudine, malattia, sporcizia. Valeria estrae dal frigorifero le teste di un bue e un asino (finte, ovviamente…), e le innalza accanto al crocefisso: nascita e morte sono affiancate rappresentandole secondo la simbologia cristiana, quella dominante in Occidente: tutto ciò può apparire blasfemo ma non lo è, è naturale riportare i concetti trattati alla cultura che ci ha formati, così in contrasto con la logica consumista e gravida di taboo che ci governa. Certo una forte carica provocatoria è presente, è cifra tipica di Babilonia Teatri che, non dimentichiamolo, vengono dal Veneto, terra dal fortissimo tradizionalismo.

Advertisements

Un lavoro che non colpisce sul piano estetico, ridotto all’osso, ma è fortissimo su quello dei contenuti. La recitazione straniata, quasi gridata, col testo che a volte sembra una filastrocca ma è impietoso nelle parole, costringe lo spettatore a un confronto spietato con sé stesso e con il mondo che viene rappresentato. Una serie di emozioni potenti che ci riempono di curiosità per il prossimo spettacolo, “Jesus”, che si terrà il 28 aprile sempre allo Spazio Bruno.