Industria 4.0: Confartigianato guida le piccole imprese verso la quarta rivoluzione industriale

Con il “Manifesto degli artigiani per una cultura digitale 4.0”, ispirato al Piano nazionale 4.0 Confartigianato sostiene le piccole imprese nello sviluppo del proprio potenziale di innovazione e le guida nei processi di trasformazione tecnologica |

Consumatori con nuove esigenze, un mercato profondamente cambiato negli ultimi anni e in continua evoluzione: un contesto in cui anche le micro e piccole imprese artigiane hanno ampi margini di crescita e ottime chance per far crescere il proprio business. Ma per farlo devono saper compiere un salto di qualità in termini di diffusione e utilizzo del digitale nei processi produttivi e nella comunicazione. Come: facendo leva sulle potenzialità dell’Industria 4.0, cioè la capacità di integrare in modo armonico nuove tecnologie digitali e nuovi approcci manageriali con le tecnologie e i metodi tradizionali di fare impresa. L’obiettivo è proprio quello di perseguire i nuovi livelli di produttività e flessibilità richiesti dal mercato.

In questo quadro si inserisce il “Manifesto degli artigiani per una cultura digitale 4.0”, ispirato al Piano nazionale 4.0 e redatto da Confartigianato per sostenere l’artigianato nello sviluppo del proprio potenziale di innovazione e guidarlo nei processi di trasformazione tecnologica.

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«Grazie all’Industria 4.0 – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – anche i processi produttivi delle micro e piccole imprese artigiane possono migliorare in efficacia ed efficienza, consentendo all’impresa non solo di essere più competitiva sui mercati, ma anche di entrare a far parte di quell’economia del pezzo unico “su misura” che caratterizza la nuova manifattura nell’era della tecnologia e soddisfa le esigenze più sofisticate e particolari».

L’Industria 4.0, sostenuta anche da una serie di incentivi fiscali, tra cui super e iperammortamento, per chi investe in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, rappresenta dunque una vera e propria “rampa di rilancio” fondamentale soprattutto per le piccole realtà.

«Ma le specificità di ciascuna non devono mai venire meno, anzi – sottolinea Grasso – in un sistema economico ligure composto al 99,6% da micro e piccole imprese, Industria 4.0 deve saper traguardare le varie eccellenze produttive nel mondo digitale valorizzando e mantenendone sempre intatta la “biodiversità”».

I numeri dicono che il margine per crescere è ancora ampio, ma la Liguria dimostra di credere nelle sue potenzialità per la crescita economica del territorio: secondo gli ultimi dati Istat, Unioncamere e ministero del Lavoro, nel periodo 2013-2016 si stimano 560 nuove imprese liguri nate per sfruttare un’idea innovativa. In Italia sono oltre 25.300.