Liguria, contributi per il Piano di Sviluppo Rurale

Nella foto: il consigliere regionale Gianni Pastorino (gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria)

Durante il Consiglio regionale di oggi Giovanni Battista Pastorino (Rete a Sinistra) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Francesco Battistini (Gruppo misto Libera-Mente Liguria), in cui ha rilevato che, dopo quasi un anno e mezzo dall’approvazione da parte dell’UE del Piano di sviluppo rurale non risulterebbero ancora sbloccati i pagamenti relativi alle domande sulle misure n. 10, 11, 13 e 14 del Piano 2014-2020, tra cui quelli per i bovini di razza Cabannina, unica razza autoctona.

«Questa situazione sta portando gli agricoltori e le loro famiglie ad una situazione insostenibile – ha detto il consigliere – Siamo ormai arrivati a metà periodo di programmazione e la perdita dei fondi sembra inevitabile mentre le aziende riponevano grande speranza nei circa 300 milioni di euro stanziati per il “nuovo” Piano di Sviluppo Rurale. Chiedo, dunque – ha concluso – se la Regione abbia ottemperato nei tempi prestabiliti a tutti gli adempimenti di competenza e da chi, o da che cosa, sia causato il blocco dei pagamenti».

L’assessore all’agricoltura Stefano Mai ha premesso che il Piano Agricoltura 2.0 del ministero prevedeva che le funzioni di ricevimento delle domande, finanziamento, istruttoria e pagamento fossero svolte tramite appositi applicativi, che il cronoprogramma prevedeva la disponibilità di questi applicativi entro il 2015 e, infine, che lo sviluppo della piattaforma informatica e il relativo software sarebbero stati a carico del Governo. «Tuttavia – ha aggiunto Mai – ad oggi quasi nulla di quanto previsto dal Piano è accaduto: al momento sono disponibili solo le funzioni di inserimento delle domande mentre le funzioni di istruttoria delle domande sono parzialmente disponibili in forma semplificata solo da pochi giorni e quelle per le misure citate nell’interrogazione non sono ancora disponibili».

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Queste ultime, strettamente legate al settore zootecnico, non possono nemmeno essere istruite manualmente perché i regolamenti europei impongono una serie di controlli incrociati che possono essere realizzati solo per via informatica. «Grazie alle richieste ufficiali e al mio interessamento – ha concluso – dovremmo contare a breve su due tecnici informatici, pagati dall’Agenzia Nazionale per le Erogazioni in Agricoltura, per recuperare i ritardi».