In frenata l’export delle microimprese liguri

Giancarlo Grasso
Nella foto: Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria

Crescono le esportazioni totali di manifatturiero made in Liguria, frenano quelle relative ai nove settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese*. Si può riassumere così il trend 2016 dell’export ligure secondo gli ultimi dati Istat diffusi dall’Ufficio studi Confartigianato.


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Nel 2016 le esportazioni totali liguri aumentano dell’8,7% rispetto all’anno precedente, superando i 6,7 miliardi di euro, a fronte di un +1,2% di crescita nazionale (oltre 400 miliardi di euro). Ai primi posti per volume di esportazioni la Lombardia (quasi 110 miliardi, +1%), il Veneto (oltre 56,6 miliardi, +1,2%), l’Emilia Romagna (54,7 miliardi, +1,3%).

Guardando invece alla divisione ad alta concentrazione di micro e piccole imprese, che pesa per il 14,2% (955 milioni di euro) sull’export del totale manifatturiero regionale, la Liguria registra un calo dell’11,9%. Nonostante sia particolarmente marcata, questa decrescita si mostra comunque più contenuta rispetto a quella registrata a inizio 2016 (-15%). A livello nazionale, l’andamento mostra un aumento dell’1,3% per un totale di oltre 117 miliardi di euro di export. Anche in questo caso, ai primi posti per volumi di merce movimentata troviamo la Lombardia (30 miliardi, +3,6%), Veneto (24,8 miliardi, +1,3%) ed Emilia Romagna (14,7 miliardi, +2,4%).

Sull’andamento regionale pesano soprattutto le province della Spezia e di Genova. Nello spezzino l’export totale cresce del 2,6% (886 milioni), mentre le microimprese perdono il 17,6% (265 milioni di merce esportata). A Genova l’export totale (oltre 3,9 miliardi) aumenta dell’8,7%, mentre la divisione ad alta concentrazione di micro e piccole imprese (487 milioni) cala del 13,2%. Quasi invariato l’andamento delle esportazioni tra le microimprese a Imperia (+0,3%, 150 milioni di euro), a fronte invece di un calo generale dell’export in provincia (-5,7%, 268 milioni). Infine, Savona: la provincia del Ponente ligure registra i risultati migliori della regione, con un export totale in crescita del 15,3% (quasi 1,7 miliardi) e quello relativo alla divisione ad alta concentrazione di microimprese (53 milioni) in aumento dell’1,2% rispetto al 2015.

«Anche se in leggero recupero rispetto alla prima parte del 2016, il calo dell’export delle microimprese è notevole – commenta di Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e un forte segnale che ci indica la strada da seguire fin dai prossimi mesi: il rilancio di un sistema continuo di azioni volte alla promozione dei nostri prodotti sui mercati internazionali, che siano adeguate alla dimensione delle nostre imprese».

Tra i settori a maggior concentrazione di microimprese più rilevanti per le vendite all’estero, c’è quello alimentare: nel 2016 il trend ligure delle esportazioni per questo segmento resta positivo del 4%, con 360 milioni di euro di merce esportata. In calo solo l’imperiese (106 milioni di euro, -1,6%), mentre fanno bene Genova (201 milioni, +6,7%), Savona (32 milioni, +7,7%) e La Spezia (21 milioni, +1,9%). Anche a livello nazionale la dinamica è positiva: +3,6% per un totale di quasi 24 miliardi di prodotti alimentari esportati. «Un segmento che conferma un trend positivo nel corso del 2016: la qualità dei prodotti agroalimentari liguri, da sostenere sempre con azioni di promozione e valorizzazione, mostra di essere molto apprezzata anche oltre i confini nazionali», conclude Grasso.

(*) I settori ad alta concentrazione di micro e piccole imprese sono: C10 – Prodotti alimentari; C13 – Prodotti tessili; C14 – Art. di abbigliamento; C15 – Art. in pelle e simili; C16 – Legno e sughero, paglia e intrecciati (escluso mobili); C18 – Prodotti di stampa e riproduzione; C25 – Prodotti in metallo (escl. macchine e attrezzature); C31 – Mobili; C32 – Prodotti delle altre manifatture.