Gli studenti e il consiglio regionale commemorano i caduti della grande guerra

È iniziato con la visita ai sacrari che custodiscono i resti delle vittime della prima guerra mondiale il viaggio organizzato dal Consiglio regionale della Liguria verso le terre delle regione storica della Venezia Giulia, dove alla fine della seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi si consumò il dramma degli italiani, popolazione autoctona della zona, vittime di una feroce “pulizia etnica”: molti furono uccisi, gettati vivi nelle foibe, oppure costretti alla fuga, dando vita ad un doloroso esodo di massa.

I sacrari di Redipuglia e Oslavia, i due vicini cimiteri, quello civile e quello austroungarico situati alle spalle di Gorizia, hanno costituito,quindi, la prima tappa per la delegazione ligure, della quale fanno parte i consiglieri regionali Claudio Muzio, segretario dell’Ufficio di Presidenza e Alice Salvatore, pronipote dell’esponente autonomista fiumano, Nevio Skull, barbaramente ucciso nel primo giorno dell’avanzata a Fiume delle truppe slave, alcuni rappresentanti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, e gli studenti delle scuole superiori liguri, vincitori del concorso bandito dal Consiglio regionale “Il Sacrifico degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia: mantenere la memoria , rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli”,

«Mi ha colpito il fatto che la tristezza di questi luoghi, peraltro molto curati, sia però permeata di una grande serenità, legata, io credo, ad una consapevolezza: quei tragici fatti in cui perdettero la vita moltissimi italiani hanno poi portato la libertà di cui oggi noi godiamo. Tutto questo non va dimenticato», ha detto Claudio Muzio, subito dopo la visita ai Sacrari, sottolineando che ripercorrere la storia della grande guerra in questo territorio aiuta a meglio comprendere i fatti che sono poi sfociati nel dramma delle foibe e dell’esodo. «I ragazzi mostrano un grande interesse ed una grande attenzione per questi luoghi e nell’ascoltare la narrazione di quanto accaduto», ha sottolineato Muzio.

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E, proprio a proposito dei giovani partecipanti al viaggio, Alice Salvatore ha commentato: «La Regione Liguria ha il grande merito di promuovere questo importante viaggio dedicato ai ragazzi perché conoscano i luoghi e i fatti del confine orientale, troppo spesso dimenticato dalle istituzioni italiane». Ha aggiunto: «Il monumento del sacrario di Redipuglia è straordinario con la sua imponenza che simboleggia la perdita dei 100 mila giovani caduti nella grande guerra. Di fronte a cotanto sacrifico e dolore non possiamo che rinnovare con tutte le nostre forze il nostro impegno a impedire che i conflitti si ripetano». Ha concluso: «I ragazzi sono testimoni e portatori di valori verso il futuro che deve sempre guardare al passato imparando la dura lezione della storia».

A Redipuglia la delegazione è stata accolta dai responsabili militari del Sacrario e dal sindaco, Antonio Calligaris, che hanno aiutato i ragazzi a ripercorrere la storia di questi luoghi.

Il viaggio è poi proseguito con la visita all’ex risiera di San Saba, a Trieste,dove oppositori del regime nazifascista furono uccisi oppure da lì deportati in lager del centro Europa. Un altro doloroso capitolo del nostro travagliato confine orientale.

Gli studenti che partecipano alla visita, accompagnati da insegnanti, appartengono agli istituti: “Colombo”, “Montale”, Calasanzio”, “Da Vinci” e “Emiliani” di Genova, “Colombo” di Camogli, “Martini” di Savona, “Liceti” di Rapallo e ”Delpino” di Chiavari.