Liguria: dibattito sulla proposta di legge sul reddito di cittadinanza (I)

È iniziato in Consiglio regionale il dibattito sulla proposta di legge n. 41 “Disposizioni regionali sul Reddito di cittadinanza”, di iniziativa di Alice Salvatore, Francesco Battistini, Marco De Ferrari, Andrea Melis, Gabriele Pisani e Fabio Tosi del Movimento 5 Stelle.


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Alice Salvatore (Movimento 5 Stelle), presentando la proposta di legge, ha sottolineato che questo «è momento storico per la nostra regione, perché riusciamo a portare in aula il provvedimento sul reddito di cittadinanza». Il consigliere ha sottolineato che si tratta di una misura necessaria, obbligata, prevista da una raccomandazione europea e che misure analoghe esistono già in tutti gli stati europei, ad eccezione di Italia e Grecia. In questo caso si tratta di una legge regionale perché – ha ribadito – a livello nazionale si sono susseguiti governi che non ha saputo trovare adeguate coperture. L’intento della legge – ha detto il consigliere – è trovare una risposta a tutti coloro che in questo momento di grave crisi non riescono ad arrivare alla fine mese. Salvatore ha rimarcato che a livello regionale il Movimento 5 Stelle, così come a livello nazionale, ha individuato le possibili coperture, che ha provveduto ad indicare con emendamenti. In particolare, secondo quanto detto da Salvatore, sono stati individuati 27 milioni di euro, con i quali si assicurerebbe un reddito di 400 euro mensile ai cittadini liguri in difficoltà. Secondo Salvatore si tratta di una prima sperimentazione, per aiutare chi vive in condizione di estrema povertà. «Si tratta – ha ribadito – di un primo umilissimo passo, ma un passo necessario».

Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha ricordato lo stato di grave crisi economica e finanziaria che sta attraversando il paese dove – ha detto – «4,5 milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà assoluta con un aumento esponenziale e dilagante». Secondo De Ferrari, dunque, grazie a questa legge «si dà una mano a chi rimane indietro e si apre uno sguardo verso il futuro» e ha ricordato che il Comune di Livorno ha già dedicato «una parte del bilancio a questo capitolo». Il consigliere ha assicurato che il provvedimento «non è una manovra assistenzialista ma una vera e propria manovra economica. Se dobbiamo investire i soldi dei cittadini, occorre impegnarli a favore di chi non ha niente affinché possa essere inserito nel mondo del lavoro» facendo cosi ripartire settori produttivi oggi abbandonati. De Ferrari, infine, ha ricordato che la Costituzione obbliga lo Stato a rimuovere ostacoli che impediscono l’uguaglianza e il pieno sviluppo della persona.

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha invocato la partecipazione al dibattito anche dei consiglieri regionali di maggioranza e della giunta chiedo l’intervento dei rappresentanti di altre parti politiche, affinché diano qualche suggerimento e ha ricordato che la Lombardia ha iniziato a muoversi su questo terreno. «La gente continua a perdere lavoro oppure non lo trova più – ha concluso – mettetevi la mano sulla coscienza, e cerchiano di dare un segnale all’esterno».

Andrea Melis (Mov5Stelle) ha spiegato: «Il reddito di cittadinanza non è un’invenzione del nostro Movimento, ma è uno strumento ampiamente applicato in altri paesi e ha una valenza non solo sociale». Secondo il consigliere, rispetto ad altre esperienze legislative simili, questa proposta di legge è «una riforma strutturale e orizzontale: questo non vuol dire che sia un intervento assistenzialista, perché impone passaggi specifici quindi è uno strumento cuscinetto di sostegno per un doveroso rilancio, pretende la compartecipazione e politiche attive per l’inserimento nel mondo del lavoro, mettendo paletti importanti». Melis, infine, ha spiegato che si tratta di un processo sperimentale, che potrà essere perfezionato durante l’applicazione.

Il dibattito è stato sospeso per consentire la riunione dell’Ufficio di presidenza allargata ai capigruppo, già concordata. La seduta riprenderà nel pomeriggio.