‘Coppia aperta, quasi spalancata’ di Fo e Rame al teatro Sacco di Savona

di Laura Sergi – All’Antico Teatro Sacco di Savona un grande omaggio a Dario Fo e a Franca Rame, con lo spettacolo: ‘Coppia aperta, quasi spalancata’, uno dei testi più apprezzati dei due coniugi scomparsi, in scena sabato 4 febbraio (alle ore 21); sul palco: Simonetta Guarino e Mauro Bozzini, della compagnia Kabaret Kriminale.

Vera protagonista dell’evento è la figura della donna, Amazzone indomita, che sa tener testa con intelligenza e caparbietà alle scosse del matrimonio e al narcisismo maschile. Una commedia per ridere di se stessi e dell’amore, accettando di seguire ugualmente questa grande forza che fa girare il Mondo.
Prenotazioni a: info@teatrosacco.com, cell. 331.7739633, www.teatrosacco.com. Ingresso riservato ai soci, ma ci si può associare anche la sera dell’evento…

Impossibile non visitare almeno una volta questo luogo incredibile, in via Quarda Superiore 1, il teatro più antico della città: un sito privilegiato di incontro e scambio, svago e riflessione, che sta affrontando una seconda vita proprio grazie all’impegno e al sacrificio di chi ha creduto in questo progetto e di chi contribuisce a sostenerlo.
Direttore artistico delle rassegne è Antonio Carlucci, anche presidente dell’Associazione culturale Sacco; Manuela Salviati è presidente cofondatrice della Libera Compagnia Teatro Sacco e, dal luglio scorso, vice presidente Fita della provincia di Savona.

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Il prossimo evento in programma ci sarà sabato 11 febbraio (sempre alle ore 21): ‘Tziga Band in concerto’, per uno dei tanti momenti dedicati alla musica. Un evento che spazierà tra jazz, folk, swing e tradizione gitana.
A seguire, per i ‘Concerti del tè’, domenica 19 febbraio (alle ore 16.30): ‘Piano e violino’, con Roberto Issoglio al pianoforte e Roberto Sechi al violino.

Completa il cartellone di febbraio lo spettacolo: ‘Tingeltangel’, Valentin Kabaret (da ‘Karl Valentin’), sabato 25 (alle ore 21); due atti con la Compagnia Officina Teatrale Luce, e la regia di Aldo Meineri, per rivivere il teatro bohèmien del primo Novecento, all’indomani della prima guerra mondiale.