Dal ruolo sociale dell’impresa agricola alle nuove opportunità di sviluppo

Dal ruolo sociale dell’impresa agricola alle nuove opportunità di sviluppo. Nel corso degli ultimi anni l’agricoltura, nella ricerca di un rinnovamento promosso dai suoi stessi valori, ha identificato nella propria funzione sociale una delle strategie da perseguire. Il contesto particolare offerto dall’agricoltura si è sempre dimostrato efficace non solo per offrire forme di lavoro a diversa intensità di impegno ma anche per “includere socialmente” in modo efficace e sostenibile le persone, in particolare se affette da disagio.


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“L’Agricoltura sociale – ha sottolineato in apertura del Convegno tenutosi oggi all’Agriturismo “le Pale” di Bogliasco, il presidente regionale di Confagricoltura, Renato Oldoini – si basa pertanto sull’interazione diretta tra il mondo agricolo e quello del cosiddetto del ‘terzo settore’. Se è ormai universalmente condivisa l’idea che il recupero e la salvaguardia di un territorio deve coinvolgere il tessuto socio-economico della popolazione che vi risiede, l’Agricoltura sociale vuole ulteriormente sviluppare tutte le possibili forme di sinergia, coniugando impresa e lavoro con i servizi (socio-sanitari) innovativi diffusi sul territorio”.

Insieme agli imprenditori agricoli, ha presenziato a tutto il Convegno l’assessore regionale all’agricoltura, Stefano Mai, il quale ha ricordato l’importanza fondamentale che ogni progetto di sviluppo dell’agricoltura sociale in Liguria, debba essere strettamente connesso al territorio dove si sviluppa e vada nella direzione di “aiutare” chi è “in difficoltà” in quel comprensorio. Hanno portato il loro contributo ai lavori i funzionari regionali dell’Assessorato all’Agricoltura e dei servizi sociali della Regione che hanno interagito con i presenti nell’ottica di sviluppare il tema in una vera e coinvolgente “botta e risposta” con i tantissimi presenti.

Il Convegno ha rappresentato la conclusione di un percorso – come spiega Andrea Sampietro, direttore di Confagricoltura Liguria, “che ci ha visti impegnati in altri 4 momenti di approfondimento, tenuti da alcuni dei massimi esperti nazionali, tra cui Marco Di Stefano (Roma) della rete nazionale delle fattorie sociali, Cesare Ivaldi (Asti), esperto nazionale di pet terapy e il professor Andrea De Dominicis, dell’Università di Roma, psicologo, esperto nella creazione di percorsi di agricoltura sociale, nonchè, per esperienza professionale diretta, dei rapporti tra servizi sociali e strutture di agricoltura sociale”.

L’obiettivo della giornata – pienamente raggiunto – ha permesso di avere una presentazione a tutto tondo, da parte della Regione, sia del tema generale che della misura 16.9 del PSR, anche nell’ottica di quel continuo bottom up richiamato dalle linee guida della nostra legge regionale.

All’incontro hanno presenziato anche il presidente nazionale dell’ente di formazione di Confagricoltura (Enapra) Luca Brondelli di Brondello, e il direttore nazionale del For.Agri. (ente che ha finanziato tutto il percorso formativo), Roberto Bianchi, in quanto molto interessati a comprendere come la nostra Regione si muove in questo ambito.

“Le conclusioni della giornata – sottolinea Confagricoltura Liguria – hanno evidenziato quanto di agricoltura sociale ci sia ‘voglia’ e ‘vocazione’ in una Liguria che per sua fisionomia e popolazione appare assai fertile per questa attività. Appare evidente – continua la nota di Confagri Liguria – che per affacciarsi a questa attività di diversificazione dell’agricoltura, occorrano tre paletti fondamentali: vocazione, rete tra imprese e contatto con il territorio”.