Lutto per la morte di Lelio Speranza

È morto il 4 gennaio 2017 a Savona il dottor cavaliere di gran croce Lelio Speranza, Vice Presidente Nazionale della FIVL e Presidente dell’Associazione Partigiani Autonomi della Liguria. È stato anche presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Savona di cui era consigliere . Presiedeva COARMI, la conferenza permanente delle associazioni d’arma, combattentistiche e patriottiche della Provincia di Savona che promosse, tra l’altro, nel 2015 un importante evento in Prefettura in ricordo del centenario della Grande Guerra.

Era stato un noto dirigente sportivo a livello nazionale e fu per molti decenni Presidente del CONI di Savona, che festeggiò nell’autunno scorso i suoi 90 anni con la partecipazione di Prefetto, Sindaco e Vescovo e delle maggiori Autorità sportive e militari.
Era stato dirigente dell’Agip in un rapporto diretto con il Presidente Enrico Mattei, responsabile dell’organizzazione commerciale Agipgas per Liguria, Lombardia, Piemonte.
Aveva ricevuto, come riconoscimento della sua opera, la laurea honoris causa in Economia e Commercio dalla Columbia University di New York.
Nel 1948 fu tra i fondatori della FIVL, a fianco di Raffaele Cadorna, Paolo Emilio Taviani, Enrico Martini Mauri, Enrico Mattei.
Giovane studente, dopo l’8 settembre 1943, partecipa subito a Savona alla lotta armata contro il tedesco invasore e i fascisti repubblichini. Insieme ad altri giovani, il giorno successivo all’8 settembre entra nella caserma cittadina del Prolungamento a mare e da quel momento inizia il suo impegno nella Resistenza, con le prime azioni di sabotaggio e di cattura di armi e munizioni. Parte del gruppo dei giovani studenti si ritira in seguito sulle alture di Montenotte nelle formazioni partigiane, che erano costituite dai garibaldini della divisione “Bevilacqua” e dagli autonomi della divisione “Fumagalli”. Rastrellato dai tedeschi, viene avviato ai lavori forzati per la costruzione di fortificazioni belliche. Fuggito, raggiunge le formazioni partigiane autonome che operano sulle alture savonesi, compiendo significative missioni belliche.

Nell’autunno – inverno del 1944 partecipa ad aspri combattimenti contro le forze tedesche nelle zone di confine tra le province di Cuneo e Savona. Nel dicembre 1944 viene arrestato dai fascisti, sottoposto ad estenuanti interrogatori e riesce con ostentato silenzio a mantenere ogni segreto. Rinchiuso nel carcere di Sant’Agostino a Savona, condivide la cella con il padre, a sua volta torturato e condannato a morte. Trasferito nel carcere della caserma di San Giacomo, sempre a Savona, riesce ad evadere e si aggrega alla divisione autonoma “Eugenio Fumagalli”, dislocata sulle alture savonesi. Diventa, quindi, comandante di battaglione della divisione autonoma “Fumagalli” del “Corpo Volontari della Libertà”.

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Partecipa alla liberazione della città di Savona nell’aprile del 1945. Il 23 aprile 1945, al comando di un gruppo di assalto, entra nella periferia di Savona, occupando la caserma di San Giacomo, catturando uomini, armi e munizioni. Il 24 aprile, con il suo gruppo, irrompe nel carcere di Sant’Agostino, nel centro cittadino, liberando trecento prigionieri politici, tra cui il padre che, condannato a morte dal Tribunale speciale di Torino, doveva essere fucilato il 30 aprile. Durante la notte fra il 24 ed il 25 aprile occupa il palazzo dei telefoni, catturando una trentina di tedeschi e fascisti, evitando la distruzione dello stabile, già ordinata dal comando tedesco. Dopo aspri combattimenti, la sera del 25 aprile assume il controllo del centro di Savona.

Malgrado la sua giovane età, venne decorato della Croce di Guerra al V.M. Ha ricevuto dal Maresciallo Harold Alexander, Comandante Supremo Alleato delle Forze del Mediterraneo Centrale, un attestato di riconoscimento << Per aver combattuto per l’onore e la libertà>>.
Gli è stata consegnata dal Sindaco di Savona la Medaglia d’Oro con la seguente motivazione:
«La Città di Savona, memore, grata per l’alto contributo dato in difesa degli ideali della lotta per la Libertà e per il conferimento alla Città della Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza.  Ebbe un rapporto speciale con il comandante delle Divisioni Alpine Autonome ,il maggiore degli Alpini Enrico Martini Mauri, medaglia d’oro al V.M. che gli consegnò in custodia la bandiera di combattimento della Divisione “Fumagalli” che Speranza in alcune circostanze solenni espose al pubblico, ricordando i Caduti.
Nell’ultima edizione del libro “Partigiani penne nere” di Mauri nella prefazione di Pier Franco Quaglieni è più volte citato Speranza che testimone dei fatti eroici narrati dal comandante Mauri. L’ultimo discorso pubblico di Speranza fu il 1° dicembre nella Sala Rossa del Comune di Savona quando insieme al Sindaco Caprioglio e al prof. Quaglieni ripresentò la riedizione del libro di Mauri.
Antonio Rossello ha scritto su di lui una biografia dal titolo “La fiamma che arde nel cuore” e che rappresenta lo spirito con cui Speranza fino al mese di dicembre partecipò a tanti raduni partigiani e patriottici, portando la sua parola appassionata.
Venne insignito dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi della massima onorificenza dello Stato, quella di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica, un riconoscimento riservato, come dice la legge istitutiva dell’Ordine fondato da Luigi Einaudi, ”a chi ha acquisito benemerenze verso la Nazione”, quasi le stesse parole riservate dalla Costituzione ai senatori a vita di nomina presidenziale.
Il suo braccio destro Gianfranco Cagnasso, figlio di un ufficiale caduto nella Resistenza e Vice Presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Savona, amico di Speranza da oltre 60 anni, preso dalla commozione, dice soltanto: ”Intendo portare avanti la sua eredità etico-politica perché Speranza e il suo nobile impegno merita di essere proseguito e la F.I.V.L. deve continuare a vivere ed operare nel solco del suo insegnamento.»

La Camera ardente sarà aperta il 6 gennaio dalle 17,30 alle 21 nell’Oratorio di “Nostra Signora di Castello” in piazza Sisto IV a Savona. I funerali solenni si terranno sabato 7 alle 10 nel duomo di Savona. Lo ricorderà il Prof. Pier Franco Quaglieni, Presidente della sezione di Alassio della F.I.V.L. e direttore del Centro “Pannunzio”. La bara sarà ricoperta dalla bandiera di combattimento della Divisione partigiana “Fumagalli” e da quella del CONI.