Liguria, Paita e Lunardon: “NO alla tassa Toti-Berrino sui treni”

Stazione ferroviaria

“No all’aumento dei biglietti dei treni liguri”. A dirlo con forza sono i consiglieri regionali del Partito Democratico Raffaella Paita e Giovanni Lunardon, dopo che sulla stampa è stata pubblicata la notizia (poi confermata anche da Trenitalia) di un aumento tariffario del 5% sui ticket e sugli abbonamenti regionali (l’incremento per quest’ultimo titolo di viaggio è già scattato sulla prevendita il 25 dicembre scorso) a partire dal primo gennaio 2017, e cioè tra pochissimi giorni.

“Trenitalia e la Giunta Toti avevano già concordato questa misura il 10 dicembre – precisano i due consiglieri regionali del Pd – ma non l’hanno mai comunicato né ai cittadini né tantomeno al Consiglio regionale. Un bel regalo di Natale e di inizio anno nuovo, non c’è che dire, a fronte di un servizio che purtroppo resta insoddisfacente. I convogli sono spesso sporchi e i tempi di percorrenza sempre più lenti. Per non parlare poi dei ritardi e delle soppressioni. Ma la Regione ha deciso ugualmente di concedere un aumento delle tariffe per i pendolari. Toti non aveva detto che avrebbe abbassato le tasse ai liguri? In un anno e mezzo di governo regionale, invece, il centrodestra non ha fatto altro che introdurre nuovi balzelli”.

“E così dopo il tributo sui rifiuti introdotto alcuni mesi fa (la tassa Giampedrone), l’abbassamento degli scaglioni dell’Irpef regionale che ha esteso il pagamento di questa tassa anche alle fasce più deboli, i tagli alla sanità (tassa Viale) e i mutui faraonici per comprare a Toti la reggia di piazza De Ferrari (nuove tasse all’orizzonte per i nostri figli), adesso arriva anche la tassa Berrino sui treni. Per gli investimenti si vedrà più avanti, quando Trenitalia avrà la garanzia di un nuovo contratto di servizio per la bellezza di 15 anni, nel frattempo gli aumenti sono tutti, maledetti e subito”.

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“Chiediamo – concludono i consiglieri del Pd – la sospensione immediata dell’aumento tariffario e la convocazione di un tavolo con sindacati e pendolari per incominciare la discussione su un piano tariffario equilibrato che aiuti gli abbonati, incentivi l’intermodalità e venga incontro alle famiglie”.

La replica dell’assessore Berrino

“La faccia tosta dei consiglieri Pd non ha limiti. Risulta davvero goffo il loro tentativo di fare lezioni di economia dei trasporti all’attuale amministrazione dopo che, in dieci anni di amministrazione regionale, hanno avvallato rincari continui dal 2011 al 2013 fino al 25% per le corse semplici e un progressivo taglio dei servizi di circa il 10% nel giro di un paio d’anni”. Così interviene l’assessore regionale ai trasporti Gianni Berrino in risposta alle dichiarazioni dei consiglieri Pd.

“La presente amministrazione – puntualizza l’assessore Berrino – al contrario della precedente, sta dando una strategia all’efficientamento del servizio a fronte di un rincaro contenuto: un 5% di aumento, quindi pochi centesimi a tratta, per un aumento di 500mila chilometri-treno tra il 2015 e il 2017 grazie all’entrata in vigore dell’orario cadenzato che porterà, ora che è stata aperta la nuova ferrovia del Ponente, a un cadenzamento orario tra Savona e Ventimiglia mentre prima eravamo fermi da anni sul biorario”.

L’assessore Berrino venerdì mattina in Regione Liguria incontrerà i comitati e le associazioni dei pendolari. “Affronteremo – spiega l’assessore Berrino – anche le motivazioni alla base degli aumenti purtroppo necessari sia per migliorare il servizio sia per affrontare i paventati tagli al fondo nazionale dei trasporti prospettati dal governo e che a breve andremo a discutere nelle sedi ministeriali competenti e a cui certamente ci opporremo con forza”.

[Aggiornato 28/12/2016, h. 20]