Riforma costituzionale, doppio confronto sulle ragioni del sì e quelle del no

Riforma costituzionale, doppio confronto sulle ragioni del sì e quelle del no. Quattro rappresentanti della politica regionale sono chiamati a sostenere il proprio voto al referendum costituzionale nelle interviste doppie di Confartigianato Liguria: Pippo Rossetti vs Edoardo Rixi, Andrea Costa vs Alice Salvatore.


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Due volti per il sì, due volti per il no. Confartigianato Liguria mette a confronto quattro rappresentanti della politica regionale in due interviste doppie, nelle quali a emergere sono le ragioni favorevoli e quelle contrarie alla riforma costituzionale, oggetto del referendum del prossimo 4 dicembre. Ragioni che toccano anche il mondo della micro e piccola impresa.
Pippo Rossetti, vicepresidente del consiglio regionale della Liguria (Pd), è insieme a Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo economico (Lega Nord), mentre Andrea Costa, consigliere regionale (Liguria Popolare), si trova a confronto con il consigliere Alice Salvatore (Movimento 5 Stelle).

Il sì di Rossetti deriva dalla possibilità di «poter dare il giusto equilibrio tra i poteri dello Stato e quelli delle Regioni, oltre ad avvicinare l’Italia al “modello europeo”, in cui centri di potere più fluidi saranno appannaggio dello sviluppo del Paese». Dello stesso avviso è Andrea Costa, secondo il quale questa è «un’occasione per ammodernare il Paese, levare un po’ di burocrazia, dare tempi certi e competenze precise tra Stato e Regioni, oltre a maggiore efficienza».

Del parere opposto Rixi: «È un passo indietro – spiega – Dico no perché credo sia importante dare un segnale a un governo che ha riposto in questa riforma tutti i propri sforzi, invece di rilanciare imprese e Paese. È una riforma che ha dei problemi e che ritarderà la macchina legislativa: un senato non eletto dal popolo potrà bloccare la legislazione della camera dei deputati». Alice Salvatore, secondo cui la riforma andrà solo a semplificare i privilegi della casta, tocca anche la questione “risparmio”: «57 milioni di euro su un bilancio di 840 miliardi non sono abbastanza per modificare 47 articoli della Costituzione: il risparmio è troppo esiguo per privarci del nostro diritto di voto».

I vantaggi per gli italiani: Rossetti e Costa rimarcano sulla possibilità di avere uno Stato più veloce, soprattutto con l’eliminazione di un bicameralismo perfetto frutto per tanti anni di perdite di tempo nel processo di approvazione delle leggi. Dall’altra parte, Rixi e Salvatore sottolineano, tra gli svantaggi, l’accentramento del potere decisionale, soprattutto per quanto riguarda opere strategiche, trasporto pubblico e sistema portuale, oltre al fatto che la Liguria sarebbe poco rappresentata a livello nazionale, vista la riduzione del numero dei propri senatori.

Si tratta di vantaggi e svantaggi che ricadrebbero anche sul mondo dell’impresa. Secondo Rixi, il nuovo modello istituzionale sottrarrebbe potere locale e quindi terreno fertile allo sviluppo delle realtà produttive; per Alice Salvatore il problema sarebbe soprattutto una situazione di vuoto normativo che conferirebbe grande incertezza alle imprese, soprattutto quelle più piccole. Di tutt’altro avviso è Pippo Rossetti, che sostiene come la riduzione dei centri di potere e dei costi andrebbe a influire non solo su una maggiore efficienza, ma anche sulla tassazione; gli fa eco Andrea Costa, secondo il quale migliorerebbero anche le condizioni per le imprese che vogliono investire.

A sostegno del proprio voto, ciascun intervistato conclude lanciando un tweet e un hashtag. Rossetti dice: «Finalmente un Senato, Comuni e Regioni che danno voce alle imprese e ai territori nel momento in cui si fanno le leggi nazionali» e chiude con #cambiaresipuòancheinitalia. Rixi risponde con: «Diciamo no per dire no all’euro, no a questa Europa, no a un governo che non ha saputo dare sviluppo al Paese. #Laliguriavotano».
Andrea Costa “twitta”: «Il 4 dicembre andiamo a votare alle urne un sì per aggiornare la nostra costituzione», sostenuto dall’hasthtag #insiemesicambia. Alice Salvatore rilancia con: «Articolo 78 nella nuova riforma costituzionale: la camera dei deputati da sola può dichiarare guerra. Perché?», e chiude con #iodicono.