Albenga fa il bis e conquista la “Bandiera Verde Agricoltura” 2016

Albenga bissa il successo del 2013 e riceve anche quest’anno la “Bandiera Verde Agricoltura”, il riconoscimento che premia aziende agricole, regioni, province, comuni, comunità montane e parchi che si sono particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio anche a fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini.


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Il premio, promosso dalla Cia-Agricoltori Italiani, è stato consegnato ieri a Roma nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a 13 aziende, 6 comuni e 5 associazioni “campioni” della nuova agricoltura italiana. Tra i 6 comuni a livello nazionale Albenga, unico comune ligure presente, ha ottenuto l’ambito riconoscimento con la seguente motivazione: “per la qualità dei suoi prodotti agricoli e le eccellenze dei 4 d’Albenga: carciofo spinoso, pomodoro cuore di bue, asparago violetto, trombetta zucchina, ma anche per l’impegno nella gestione del territorio, la manutenzione delle canalizzazioni”.

Secondo l’assessore ingauno all’Agricoltura, Mariangelo Vio, “si tratta di un riconoscimento al valore delle aziende agricole albenganesi che sanno far coesistere produzione per il mercato estero con l’esportazione di piante aromatiche e fiori con produzioni tipiche (4 di Albenga più basilico vino e olio) che ne fanno un eccellenza nazionale”.

Ecosostenibilità, tutela del territorio e dei suoi prodotti e diversificazione: “I nostri premi Bandiera Verde evidenziano sempre di più il fondamentale contributo della multifunzionalità al reddito agricolo, che nelle aziende diversificate arriva al 25% delle entrate complessive” ha affermato il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino.

In più, “dimostrano ancora una volta l’affermazione dell’agricoltore come imprenditore multiruolo e custode, capace cioè non solo di produrre dai campi ma di preservare l’ambiente, di qualificarlo attraverso l’attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura e le caratteristiche di quell’area. D’altronde l’Italia, con un trentesimo della superficie Ue, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale del continente europeo”, conclude Scanavino.