Prorogata Carta ambulanti; Pd: “non sta funzionando, non basta”

Liguria, sospese sanzioni per i venditori ambulanti | Pd, “favorevole alla proroga, ma rinvio da solo non è sufficiente” |

In Regione questa mattina durante i lavori nella III Commissione- Attività Produttive è stata approvata a maggioranza (astenuta la minoranza) la proroga fino al 31 dicembre prossimo della sospensione delle sanzioni da parte dei Comuni per i venditori ambulanti che non hanno ancora presentato la Carta di Esercizio. La sospensione delle sanzioni sarebbe, altrimenti, scaduta oggi, 12 ottobre.

«Da un’attenta ricognizione – spiega la presidente della commissione, Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria-Salvini) – è emerso che esistono ancora troppe situazioni da regolarizzare. Con questo intervento normativo abbiamo, dunque, ritenuto necessario dare una nuova opportunità ad un settore commerciale già in forte difficoltà, a causa della crisi economica che ha investito l’Italia e la Liguria».

La Carta di esercizio è stata introdotta con la legge regionale 23 del 22 dicembre 2015 e, insieme all’Attestazione annuale, ha sostituito il Durc, cioè il documento che doveva essere presentato annualmente dai venditori ambulanti per attestare il regolare pagamento delle imposte e dei contributi.
La Carta di esercizio deve essere compilata dall’operatore e contiene i dati dell’impresa e dei titoli abilitativi e sono previste una serie di sanzioni, graduate sulla base del tipo di violazione.

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Il provvedimento approvato oggi prevede, inoltre, un termine unitario per la pubblicazione dei bandi relativi al rilascio delle concessioni dei posteggi su aree pubbliche, che è stato fissato al 31 dicembre 2016 per tutti i Comuni liguri.
Il disegno di legge verrà inserito nell’ordine del giorno di una delle prossime sedute del Consiglio regionale.

«La legge sulla Carta di esercizio per gli ambulanti non sta funzionando» sostengono però i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita, Giovanni Lunardon e Juri Michelucci: «L’assessore Rixi e la maggioranza di centrodestra, come sempre, navigano a vista e stanno facendo rischiare grosso alle attività commerciali. Questa mattina, lo stesso Rixi, in Commissione, ha chiesto una proroga fino al 31 dicembre per l’applicazione delle sanzioni legate a questo strumento. Il Pd è favorevole alla proroga, ma questo rinvio, da solo, non è sufficiente, se non si mette mano al più presto alla Carta di esercizio e non si risolvono i problemi e le carenze che questa legge ancora contiene. Proprio per questo il Partito Democratico ha chiesto un’audizione delle associazioni di categoria: richiesta che però è stata incredibilmente negata dalla maggioranza».

«Basta leggere i dati relativi al Comune di Genova per capire che, se non agiamo subito, il 31 dicembre prossimo, ci troveremo nella stessa situazione di oggi. E a quel punto sarà troppo tardi per intervenire. Sul territorio genovese, infatti, sul fronte dei mercati rionali, finora sono state rilasciate 395 attestazioni su 804 totali; mentre l’Ufficio ambulanti ha dato il via libera a circa 550 richieste su un numero complessivo di 1850 operatori interessati. Dati che dimostrano le difficoltà che hanno gli ambulanti liguri a mettersi in regola con questa nuova Carta dei esercizio ideata dalla Regione».

Secondo il Partito Democratico, «come peraltro era già stato rilevato alcuni mesi fa, le criticità principali sono due: il fatto che la Regione scarichi completamente sui Comuni l’onere degli accertamenti e la mancanza di un fondo di garanzia per gli ambulanti che hanno difficoltà a mettersi in regola. Per quanto riguarda le verifiche, il problema maggiore è l’incrocio delle diverse banche dati. La Lombardia, per esempio, ha ideato e finanziato un software, che consente di effettuare agevolmente quest’attività. Se non si vuole seguire questa strada si potrebbe comunque optare per una convenzione fra Regione e Unioncamere, visto che le amministrazioni locali non dispongono delle risorse necessarie per attivare tali convenzioni. Sul fronte della regolarizzazione, invece, da mesi sosteniamo che l’ente regionale debba istituire, tramite Filse, un fondo di garanzia per coloro che vogliono rimettersi in sesto, magari dialogando col fondo antiusura e con la Rete Fidi Liguria».

«Insomma la Giunta deve intervenire direttamente per consentire a questa sua legge di funzionare. Negare audizioni, svilendo tra l’altro il ruolo dei consiglieri, o continuare a procedere a tentoni proroga dopo proroga non porta a nulla se non si mette mano rapidamente ai limiti che la Carta di esercizio ha evidenziato in questi mesi» concludono i consiglieri del Pd.