Solidarietà, oratorio Don Bosco di Alassio Per Amatrice

Alassio | Raccolti circa 1200 euro, devoluti interamente in favore delle popolazioni colpite dal terremoto |

All’interno dell’iniziativa “Un’amatriciana per Amatrice”, sabato 1 ottobre, nei locali dell’oratorio di don Bosco, grazie alla condivisione di un momento di festa con i ragazzi iscritti alle Alassiadi e le loro famiglie, sono stati raccolti circa 1200 euro, devoluti interamente in favore delle popolazioni colpite dal terremoto.


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«Non ci piace sentircelo dire, ma è così: quotidianamente entrano nelle nostre case tragedie immani alle quali abbiamo, per così dire, “fatto il callo”. Le immagini dei bombardamenti in Siria, dei naufragi dei barconi della speranza (o forse dovremmo dire della disperazione), del terremoto che ha scosso l’Italia centrale ci turbano, lasciando in noi un vago senso di impotenza. Lentamente finiscono fuori dall’obiettivo delle telecamere e, di conseguenza, dai nostri pensieri. Nasce allora la domanda: come tradurre lo sgomento in una azione concreta, che sia di sollievo per chi è nella sofferenza? Uscendo dall’isolamento e pensando ad iniziative comuni, dove il poco di tutti diventa molto».

«E facendo in modo che il nostro agire, per quanto piccolo e umile, abbia una ricaduta educativa e insegni ai ragazzi il valore alto della solidarietà. Da questi due capisaldi nasce l’iniziativa di “Un’amatriciana per Amatrice”: una cena, all’interno della manifestazione delle Alassiadi, ormai alla decima edizione, che vede la partecipazione di oltre un centinaio di ragazzi, di età compresa tra i 10 e i 13 anni, impegnati in una tre giorni di sport».

«Sabato 1 ottobre, in serata, nei locali dell’oratorio di don Bosco, abbiamo così condiviso un momento di festa con i ragazzi iscritti alle Alassiadi e le loro famiglie, il cui ricavato, circa 1200 euro, sarà devoluto interamente in favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Interamente, grazie alla generosità dei volontari, che hanno offerto tempo, capacità, risorse e soprattutto entusiasmo per far sì che tutto potesse essere donato. Una festa per donare a chi è nella sofferenza, come a dire “rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto” (Rm 12,15)».