“Dalla terra alla tavola”: a Savona la storia della Cooperativa Iris

Savona | la storia singolare di una cooperativa agricola bio, che dal lontano 1978 produce pasta e altri prodotti alimentari nel Parco Naturale dell’Oglio Sud |

Il Gruppo di Acquisto Solidale di Savona (GasSa) e la Bottega della Solidarietà, promotrice del Commercio Equo e Solidale a Savona, “credono nel rispetto dell’ambiente, della terra, del lavoro dell’uomo” e per questo hanno organizzato l’incontro “Dalla terra alla tavola. Storia della Cooperativa Iris: come curare la terra, le persone e il mondo.”


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Venerdì 7 ottobre 2016, dalle 17:30 alle 19:30, presso la Sala Mostre della Provincia di Savona (in Via IV Novembre) a raccontare la storia eccezionale di questa cooperativa agricola bio, che dal lontano 1978 produce un’ottima pasta ed altri prodotti alimentari (farina, salsa di pomodoro), a Calvatone, nel Parco Naturale dell’Oglio Sud, in Provincia di Cremona, ci saranno Maurizio Gritta e Fulvia Mantovani, rispettivamente Presidente e vicepresidente della Cooperativa.

La pasta biologica di Iris da anni è proposta con successo ai soci del GAS di Savona e dalla Bottega della Solidarietà di via Manzoni. Perché parlare di IRIS a Savona? Perché, spiega Giampiero Aschiero del “Gruppo di Acquisto Solidale Savonese”, «questa cooperativa che ha fatto dell’agricoltura sana la sua mission, che ha recuperato il grano senatore Cappelli, che ha creduto nella forza del sistema cooperativo ed ha costruito un pastificio all’avanguardia può essere un esempio di impresa del futuro».

Il 18 settembre la rivista Internazionale scriveva di loro: “Per vedere da vicino e studiare questa fabbrica che per diversi aspetti somiglia al modello messo in piedi da Adriano Olivetti negli anni settanta sono arrivati curiosi ed esperti da tutto il mondo, dalla Germania al Giappone. L’Iris differisce però in maniera sostanziale rispetto al “comunitarismo” di Olivetti su un punto decisivo: qui non c’è un padrone illuminato ma la proprietà è collettiva. Le decisioni le prende un consiglio d’amministrazione – nel quale sono rappresentati i lavoratori, i gruppi d’acquisto e i piccoli finanziatori – nonché l’assemblea alla quale partecipano tutti, compreso chi ha sottoscritto le azioni mutualistiche da mille euro grazie alle quali sono stati raccolti i cinque milioni sui sette previsti come obiettivo finale, usati per la costruzione del nuovo stabilimento. Il tasso di partecipazione agli incontri è vicino al 100 per cento, segno che chi sottoscrive si sente coinvolto nel suo destino.”

«Speriamo che tanti savonesi possano diventare consum-attori conquistati dalla qualità dei suoi prodotti e che tante piccole realtà produttive del nostro territorio possano ispirarsi a questo modello di impresa sociale», conclude Aschiero.