Referendum costituzionale: in Valbormida si pensa a una Federazione trasversale dei Comitati per il NO

La galassia dei Comitati per il NO al quesito referendario di quest’autunno potrebbe avere, in valbormida, un unico contenitore federativo, se venisse recepita dai vari Comitati la proposta di Francesco Garofano ex consigliere comunale di Millesimo e Christian De Vecchi assessore in Comune a Carcare.


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Nel merito organizzativo interviene Francesco Garofano: “Al fine di concentrare le iniziative, la proposta è quella di una federazione, delle voci e delle istanze referendarie per il NO, in un unico contenitore zonale per superare gli schemi e le opportunità di partito, con la finalità di ottenere una maggiore incisività collettiva nelle cabine elettorali.”

“Confrontando tecnicamente le proposte costituzionali dei vari Comitati, è evidente come i contenuti convergano in un’unica direzione nonostante le differenti ispirazioni partitiche, l’organismo federativo permetterebbe di condividere una comune strategia ed esaltarla organizzativamente a livello locale.”

Dunque anche a livello periferico entra nel vivo la questione referendaria, ma in questo caso la proposta, singolare ma coraggiosa, della “Federazione dei Comitati per il NO” , assume le caratteristiche del laboratorio trasversale tra gli schieramenti partitici, partendo dal presupposto noto che a livello nazionale si schierano per il NO partiti e movimenti politici notoriamente di sinistra, di centro, e di destra.

A confermare la disponibilità ad attivare il percorso della federazione anche l’assessore Christian De Vecchi: “Sono personalmente iscritto a più di un Comitato Referendario per il NO, promossi da movimenti politici tra di loro in antitesi, e salvo le legittime differenze identitarie e originarie, tutte le istanze costituzionali in essi manifestate convergono nell’invito esplicito ad un voto contrario alla riforma costituzionale proposta”.

“Fondamentale sarà salvaguardare le differenze di “fonte”, per esaltarle proporzionalmente come affluenti in un unico “fiume” più vasto, se il comune denominatore è la scelta del “NO” chi lo condivide lo farà in termini di universalità ai contenuti costituzionali da difendere e di uniformità negli intenti”.

Conclude Garofano: “Se la valbormida sarà il laboratorio per questo esperimento a carattere federativo, sarebbe senz’altro un importante segnale di autodeterminazione e innovazione del nostro territorio. Inoltre, considerata l’importanza di questo referendum, al fine di raggiungere l’obiettivo comune della vittoria del NO, riteniamo sia determinante sensibilizzare il maggior numero di cittadini, crediamo infatti che il superamento degli schemi di partito sarà un’efficace antidoto al dilagare dell’astensionismo”.