Contratti Terziario: nel commercio, turismo e servizi circa due milioni e mezzo i lavoratori in attesa del rinnovo

Sono circa 2milioni e mezzo i lavoratori del commercio, turismo e servizi in attesa dei rinnovi dei contratti nazionali di lavoro e per i quali è urgente stringere sui tempi negoziali. Il monito è del Consiglio Generale della Fisascat Cisl, riunitosi oggi in assise a Roma al Crowne Plaza St. Peter’s Hotel, che invita le associazioni datoriali di settore a tornare al tavolo confronto con i sindacati di categoria con l’unico obiettivo di definire un avanzamento delle tutele contrattuali e un congruo incremento salariale che riconosca la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori.

L’esortazione della federazione della Cisl arriva a pochi giorni dalla sottoscrizione del nuovo contratto nazionale del terziario, distribuzione e servizi applicato ai 400mila dipendenti delle imprese aderenti alla Confesercenti. «Sarà necessario ora completare il percorso anche con la Federdistribuzione per i 300mila addetti della grande distribuzione organizzata e con le associazioni del sistema Coop per i 70mila lavoratori della distribuzione cooperativa» ha dichiarato il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri nella relazione introduttiva ai lavori del Consiglio Generale. «Un passaggio non semplice considerato l’atteggiamento dilatorio delle associazioni datoriali che puntano essenzialmente alla drastica riduzione del costo del lavoro – ha stigmatizzato Raineri – È impensabile che ad oltre due anni e mezzo dalla scadenza del contratto alle lavoratrici ed ai lavoratori della distribuzione moderna non venga riconosciuto un aumento economico in linea con le intese già raggiunte nel comparto del terziario privato».

Il mancato rinnovo dei contratti di lavoro coinvolge anche il milione di addetti del turismo al servizio delle grandi catene alberghiere, delle agenzie di viaggio, dei tour operator, della ristorazione collettiva, dei pubblici esercizi e del comparto termale in attesa dei nuovi contratti in media da oltre tre anni. «Davvero un paradosso se si pensa che il comparto turistico contribuisce al Pil italiano con il 12% e rappresenta forse uno dei pochi settori dove il Bel Paese può dimostrare di essere realmente competitivo nel mondo e dove la professionalità degli addetti, da tutelare attraverso il rinnovo contrattuale, gioca un ruolo fondamentale per la tenuta del sistema» ha affondato il sindacalista.

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Cinque anni di attesa invece nel settore dei servizi per i 500mila addetti delle imprese di pulizia strutturate e multiservizi che operano prevalentemente in regime di appalto, come i 50 mila addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari – e per i quali già domani l’assemblea unitaria dei delegati Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs darà il via libera alla piattaforma di rinnovo – e i 250 mila operatori del terzo settore socio-sanitario-assistenziale-educativo per i quali i sindacati di categoria proprio in questi giorni stanno trasmettendo le piattaforme unitarie alle associazioni imprenditoriali del settore per i rinnovi dei contratti di lavoro scaduti in media da oltre 4 anni. Le sigle sindacali sono anche impegnate a definire i nuovi contratti nazionali applicati ai 40mila dipendenti dei proprietari di fabbricati e ai 25mila operatori delle farmacie private e municipalizzate.

«La vera sfida comune a tutti i tavoli di trattativa aperti nel terziario privato – ha concluso il segretario generale della Fisascat – sarà realizzare la partecipazione dei lavoratori alla vita di impresa ed ampliare gli interventi di welfare contrattuale ed aziendale anche cogliendo le opportunità fornite dalle normative vigenti».