Contrasto prostituzione minorile, On. Brambilla: “strategia integrata e diversificata che punti su prevenzione e repressione”

“Per contrastare efficacemente la piaga della prostituzione minorile, abbiamo il dovere di mettere in campo azioni forti sul fronte della prevenzione, della formazione, del sostegno alle vittime e alle loro famiglie, della protezione dei minori intesa nel senso più ampio come “restituzione” di opportunità di vita che la crudeltà e l’indifferenza degli sfruttatori hanno negato ai soggetti più deboli e indifesi.” Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, durante il convegno “La prostituzione minorile in Italia: situazione, prevenzione, contrasto” organizzato dalla commissione per presentare il documento conclusivo dell’indagine sulla prostituzione minorile con le proposte per contrastarla.


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“Non è facile – continua la presidente Brambilla – mettere a fuoco un fenomeno così complesso, un turpe commercio alimentato sia dalla criminalità organizzata che dal disagio, non riconducibile ad un modello interpretativo unitario. Nel nostro Paese, in condizioni e per motivi diversi, si prostituiscono sia minori immigrati che italiani, rom e minori stranieri non accompagnati, maschi e femmine. Anche per questo non è facile analizzare i fatti e tradurli in cifre, ma gli elementi raccolti mostrano che la prostituzione minorile, in tutte le sue manifestazioni, è nettamente in crescita, soprattutto in alcuni territori e in alcune realtà sociali, anche a causa della diffusione delle nuove tecnologie”.

Numerose “le proposte e le richieste” contenute nel documento elaborato dalla commissione. Sono previsti soprattutto strumenti di prevenzione e di sostegno alle vittime. Tra questi, corsi di formazione per sviluppare la genitorialità responsabile e iniziative di informazione che passino attraverso la scuola, misure finalizzate alla tutela dei minori sul web, una campagna sul gratuito patrocinio per garantire alle persone offese la miglior difesa possibile, l’incremento del numero di aule protette e specifiche disposizioni processuali che consentano di assumere la testimonianza del minore, sempre in modalità protetta, anche durante le indagini preliminari, il potenziamento delle strutture di protezione e tutela sul territorio.