“So-stare nel conflitto”: ad Albenga un progetto per la prevenzione della violenza all’interno della coppia e della famiglia

Simona VespoAlbenga. La Giunta comunale ha approvato il progetto “So-stare nel conflitto”, che si propone come principale obiettivo, in collaborazione con l’associazione A.I.E.D, quello di prevenire la violenza di genere e tutte le forme di violenza nelle relazioni familiari.


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

«Nella mia azione amministrativa – spiega l’assessore alle politiche Sociali Simona Vespo – ho fin da subito inteso affrontare le varie tematiche inerenti la famiglia in tutti i suoi aspetti e complessità, avendo in mente un disegno e una filosofia con l’intento di offrire loro strumenti e progetti di sostegno. Questo progetto si muove esattamente in quest’ottica. Dopo aver approvato e messo in campo nei mesi scorsi il Progetto Maria Pia che si occupa di accoglienza e affido famigliare per minori in difficoltà, oggi abbiamo fornito un nuovo strumento per la prevenzione della violenza domestica».

«Quando due genitori giungono, loro malgrado, in situazioni conflittuali si scatenano fattori negativi che coinvolgono tutta la famiglia provocando violenza domestica, fenomeno molto diffuso che riguarda ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale e comprende tutte le forme di comportamento coercitivo esercitato per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare – afferma l’assessore Vespo – può portare gravi conseguenze nella vita psichica delle donne, degli uomini e dei bambini che la subiscono perché può far sviluppare problemi psicologici come sindromi depressive, problemi somatici come tachicardia, sintomi di ansia, tensione, sensi di colpa e vergogna, bassa autostima, disturbo post-traumatico da stress e molti altri, compromettendo il normale e tranquillo della famiglia. Le condizioni di chi subisce la violenza sono tanto più gravi quanto più la violenza si protrae nel tempo, o quanto più esiste un legame consanguineo tra l’aggressore e la vittima».

«Per lavorare su un progetto che aiuti la famiglia abbiamo accolto la collaborazione dell’Associazione A.I.E.D. Associazione Italiana per l’Educazione Demografica, con la quale viene proposta la realizzazione del progetto denominato “So-Stare nel conflitto”. Mettere in campo una pianificazione consente di usare la prevenzione come strumento di eccellenza e permette, attraverso la costruzione di nuove soluzioni relazionali, di imparare a gestire i conflitti cercando nuove strategie per affrontarli evitando gravi danni anche ai minori. Ciò evita che si creino dei conflitti latenti o che conflitti già esistenti diventino sempre più gravi. La diffusione della cultura e della pratica del confronto, della mediazione, del sostegno interfamiliare e interpersonale possono far sì che un conflitto, se ben gestito, possa rappresentare una preziosa occasione di crescita e di cambiamento per i singoli, la coppia e la famiglia», conclude Vespo.

Nell’ottica dell’aiuto e sostegno rivolto a tutti i componenti della famiglia, si vuole anche prestare attenzione alla persona attrice di violenza, viene istituita una linea telefonica anonima per instaurare un primo approccio con il violento che intende farsi aiutare e costruire un percorso di recupero insieme con i professionisti. Il Progetto “So-stare nel conflitto” si propone di sostenere e aiutare ad uscire da questo problema tutti i soggetti coinvolti nella relazione violenta, vittime ed abusanti, a partire dal riconoscere le problematicità insite nella relazione.