Liguria, è polemica sul DDL criminalitá approvato dalla maggioranza Toti

Palazzo Regione Liguria scritta fp1 x00Regione Liguria. Con 16 voti favorevoli (maggioranza di centro destra) e 15 contrari (minoranza) è stato approvato il disegno di legge “Interventi in favore delle vittime della criminalità”. La legge prevede che La Regione favorisca gli interventi di assistenza e di aiuto ai familiari degli esercenti un’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o comunque economica, vittime della criminalità, mediante assistenza legale e contributi utili ad affrontare emergenze economiche causate dal decesso.

La Regione, inoltre, prevede il patrocinio a proprie spese nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini che, vittime di un delitto contro il patrimonio o contro la persona, siano indagati per aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa, ovvero assolti per la sussistenza della legittima difesa. La giunta regionale definisce i criteri e le modalità per le applicazioni delle disposizioni illustrate, dando priorità ai soggetti con più di 65 anni.

Respinto fra gli altri, un emendamento del Pd che estendeva gli interventi non solo alle categorie economiche indicate nella legge. Respinto un emendamento di Rete a Sinistra che esclude dal patrocinio della Regione chi è indagato per eccesso di legittima difesa. Respinto, fra gli altri, un emendamento del Movimento5Stelle che prevedeva contributi per l’assistenza legale alle vittime dell’usura.

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L’assessore alla sicurezza Sonia Viale ha spiegato di avere accolto alcune osservazioni avanzate in Commissione dalla minoranza e di avere presentato, a questo scopo, una modifica, poi approvata in aula, che chiarisce meglio che il contributo va esclusivamente alle famiglie di chi ha perso la vita in seguito ad un’azione criminosa.

Nel dibattito hanno presentato gli emendamenti Luca Garibaldi (Pd), Gianni Pastorino (Rete a Sinistra), Fabio Tosi (Mov5Stelle). Sono intervenuti nelle dichiarazioni di voto contro il disegno di legge Sergio Rossetti (Pd), Alice Salvatore (Mov5Stelle), Giovanni Barbagallo e Raffaella Paita del Pd. Andrea Costa (Gruppo misto Ncd Area-Popolare), Alessandro Piana e Stefania Pucciarelli della Lega Nord Liguria- Salvini, Angelo Vaccarezza e Claudio Muzio di Forza Italia hanno annunciato il voto favorevole al provvedimento.

Molto duri i commenti dei gruppi di minoranza – M5S, Pd e Rete a Sinistra – che contestano l’appropriatezza del disegno di legge.

DDL CRIMINALITÁ, M5S: “DA OGGI LA LIGURIA É IL FAR WEST” – “Maggioranza arrogante, boccia tutti gli emendamenti e mette il bavaglio all’opposizione”, commentano Alice Salvatore e Fabio Tosi, portavoce MoVimento 5 Stelle Liguria: «Con l’approvazione del DDL 30 passa un decreto assurdo, incostituzionale e pericolosissimo. Un mero spot elettorale della Lega che, di fatto, incentiva i cittadini ad armarsi e a difendersi da soli, trasformando a tutti gli effetti la Liguria in un Far West. Siamo di fronte a una legge prima di tutto inutile, essendo già previsto nel nostro ordinamento il diritto alla legittima difesa. Ma, soprattutto, incostituzionale, poiché viola in modo palese l’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge».

«Non è così che si tutelano i cittadini. Se si vuole davvero fare qualcosa per i liguri, Toti e Viale si concentrino sulla lotta alle ecomafie, vigilino sugli appalti, tutelino gli anziani, prime e vere vittime della criminalità comune. La maggioranza, invece, ha scelto, al suo solito, di chiudersi a riccio, ostacolando in tutti i modi le legittime proteste delle opposizioni e tutte le osservazioni delle personalità di peso che sono intervenute in audizione: giuristi prestigiosi, membri dell’Ordine degli Avvocati di Genova, della Camera Penale Regionale Ligure e dell’associazione Libera, che hanno sottolineato per tempo l’incompatibilità con la giurisprudenza italiana e l’incostituzionalità del DDL 30».

«Non solo. La Giunta Toti ha respinto tutti gli emendamenti del MoVimento 5 Stelle che miravano a correggere il testo affinché fosse davvero a tutela dei cittadini, degli over 65 e delle fasce deboli. Il tutto con la promessa di recepire le proposte di modifiche nella delibera di Giunta. Tradotto: non ci sarà nessuna discussione in Aula, vengono zittite le minoranze e, di conseguenza, la cittadinanza. Ecco il vero volto autoritario e antidemocratico della Giunta, con cui Toti e Viale mettono il bavaglio alle opposizioni, dimostrando di ignorare totalmente le vere esigenze dei cittadini liguri e dei loro legittimi diritti alla sicurezza personale. D’altronde, non era questo il vero scopo di un partito, la Lega, abituato a cavalcare a fini propagandistici fatti di cronaca nera che meriterebbero una risposta politica e democratica. E non slogan elettorali!», concludono Alice Salvatore e Fabio Tosi.

Gianni Pastorino (Rete a Sinistra): “UN ABOMINIO GIURIDICO: PROVVEDIMENTO INCOERENTE, PARZIALE, INCOMPRENSIBILE” — «Il ddl.30 sulla “legittima difesa” è legge. Approvato con la solita maggioranza risicatissima di un voto, il provvedimento introduce il “patrocinio della Regione a chi sia indagato per aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa, ovvero assolto per la sussistenza dell’esimente della legittima difesa. Un abominio giuridico, perché si mischiano due situazioni completamente diverse. La posizione di che è indagato è ancora da giudicare, la posizione di chi è stato assolto è già stata verificata – polemizza il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino -. Tutti i soggetti auditi in commissione, fra cui ordine degli avvocati, direttivo della Camera penale, avvocati penalisti, associazioni Libera e Casa della Legalità, si sono espressi contro questa legge, evidenziandone più volte la contraddittorietà. Insomma, la maggioranza di centrodestra ha proposto un provvedimento parziale, per certi versi incomprensibile, che fa acqua da tutte le parti; e lo ha approvato solo per meri scopi di propaganda».

«Come se non bastasse, la legge non sembra avere attinenza con quanto avviene nella nostra regione; quindi la giunta non fa un buon servizio alla comunità dei liguri – prosegue Pastorino -. È vero che stavolta l’Assessore Viale ha partecipato alla discussione e ha mostrato aperture, ma è pur vero che gli emendamenti migliorativi sul merito non sono stati presi in considerazione. Non ho pregiudizi ideologici, ma visti questi presupposti ho votato assolutamente contro: quando non c’è coerenza giuridica e non c’è lettura del territorio, ma solo afflato ideologico, non si può essere a favore».

«Alla fine i veri legislatori rischiano di essere proprio i consiglieri di minoranza, se è vero che – come affermato dall’Assessore Viale – gran parte degli emendamenti di opposizione bocciati quest’oggi in aula saranno inseriti nella delibera di giunta attuativa della legge. Si riconferma quindi la solita bocciatura “d’ufficio” delle proposte di opposizione: atto di prepotenza senza scopo, che serve solo al rito politico, all’autocelebrazione della destra al potere – commenta Pastorino -. Perché fuori dall’aula le proposte di opposizione serviranno, eccome, proprio per scongiurare le storture legislative cui va incontro la maggioranza. E la giunta lo sa».

GRUPPO PD: “BOCCIATE LE NOSTRE PROPOSTE SULLE VITTIME DELLA CRIMINALITÀ” – «La maggioranza oggi ha approvato una legge che, invece di discutere del sostegno alle vittime della criminalità, utilizza i soldi dei liguri per pagare le spese legali di chi viene accusato di eccesso di legittima difesa. Una norma propagandistica che distoglie risorse che sarebbero destinate alla prevenzione dei reati e per il sostegno economico e alle vittime, per accontentare la campagna elettorale della Lega Nord, rappresentata dalle dichiarazioni della consigliera Pucciarelli, secondo cui “chi entra in casa mia, deve sapere che può uscirne steso”».

«Il Partito Democratico, come il resto della minoranza, ha avanzato proposte per modificare, almeno in parte, questa norma, ma i nostri emendamenti sono stati tutti bocciati dal centrodestra, compreso quello che chiedeva di estendere le misure della legge anche alle vittime di violenza rimaste in vita, oltre che ai parenti di chi rimane ucciso. In poche parole un pasticcio, che presenta anche alcuni tratti di incostituzionalità. Per la Lega Nord vale più la propaganda politica che la risoluzione dei problemi dei cittadini», concludono i consiglieri del Pd.