Liguria verso la “restaurazione”: il Crocifisso entra nella sala consiliare dell’Assemblea legislativa a colpi di maggioranza

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Regione LiguriaCon 15 voti favorevoli, 5 contrari (Movimento 5 Stelle e Rete a sinistra) – mentre il Pd ha abbandonato l’aula al momento del voto accusando, fra l’altro, la maggioranza di aver strumentalizzato l’argomento  – è stato approvato ogi in Consiglio regionale l’ordine del giorno  che ha come primi firmatari Angelo Vaccarezza e Claudio Muzio di FI, e sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza  con il quale si impegna la giunta ad attivarsi per fare in modo che sia affisso nella Sala consiliare dell’Assemblea legislativa il Crocifisso, quale simbolo universale dei valori di libertà, uguaglianza e tolleranza.

Vaccarezza ha rimarcato che la religione cristiana, così come i suoi simboli, fa innegabilmente parte della storia e della tradizione italiana ed europea: «Il crocifisso – ha detto –  è presente nelle scuole ed anche in altri luoghi pubblici, come i tribunali e gli ospedali, e sintetizza i valori ed i principi sui cui poggia la cultura europea e la stessa civiltà occidentale». Vaccarezza, nell’illustrare l’ordine del giorno, ha ribadito che lasocietà ha  bisogno di un richiamo ai valori sui quali è fondata e che – ha ribadito – si ha spesso la tendenza a mettere da parte.  «Sono laico come lo è questa istituzione – ha detto – ma non sono ateo».

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Gianni Pastorino (Rete a Sinistra)  ha detto di non condividere l’ordine del giorno e ha ribadito di credere in uno Stato laico. «Ritengo che mettere un simbolo di carattere religioso nell’aula di un’Assemblea non abbia alcun senso». E ancora: «Ho grande rispetto per la fede, ma ritengo che la fede sia un fatto personale».

Laura Lauro (Giovanni Toti Liguria)  ha detto che non si tratta di religione, ma di valori. «L’Europa è fondata su precisi valori e il crocifisso ce lo ricorda» ha detto ricordando le radici cristiane dell’Europa e ribadendo che dal punto di vista della religione, ognuno è libero di fare le proprie scelte.

Andrea Melis (Moivmento 5 Stelle) ha definito l’ordine del giorno di nobilissimo valore, ma non condivisibile. Ha ribadito l’importanza della laicità dello Stato, a suo avviso una conquista che deve essere difesa. «Siamo all’interno di un istituzione e dobbiamo ribadire l’importanza della laicità dello stato» ha aggiunto insistendo sull’importanza di fare attività politica, a prescindere dalla fede.

Giovanni Barbagallo (Pd) a proposito del crocifisso nei luoghi pubblici ha detto: «Se c’è lo lascio ma, se non c’è, perché dovrei metterlo?». Ha aggiunto che in campo religioso ognuno è libero di fare ciò che ritiene mentre l’ordine del giorno, a suo avviso, nasce piuttosto dalla paura di esser «contaminati» da qualcuno che proviene da posizioni diverse. «La diversità – ha aggiunto – è una ricchezza».

Francesco Battistini (Movimento 5 Stelle) ha ricordato la laicità dello Stato. «È nostro compito garantire questa laicità – ha detto – e che questa sala  rimanga l’aula di tutti i liguri, indipendentemente dalla fede religiosa. Tutti devono riconoscersi in quest’aula e sapere che è garanzia di politica pulita».

Luca Garibaldi (Pd) ha ribadito che le aule in cui si discute di politica e istituzione devono rimanere laiche. Ha insistito sulla necessità di fare sintesi fra  chi crede e chi non crede e tra i differenti credo religiosi e ha criticato il modo in cui è stato posto il tema, a suo dire «a colpi di maggioranza».

Raffaella Paita (Pd) ha detto che è stato utilizzato un simbolo così alto, qual è il crocifisso, per «interessi di bottega». Il consigliere, che al momento della votazione ha abbandonato l’aula insieme agli altri componenti del suo gruppo, ha aggiunto:  «Quella di oggi è una strumentalizzazione che non merita neppure il voto contro e che offende soprattutto i buoni cristiani».

Matteo Rosso (Fdi-An) ha citato filosofi e personaggi storici laici, che hanno comunque riconosciuto la valenza del crocifisso, a testimonianza dei valori fondanti della nostra società. «Dobbiamo difendere con forza – ha concluso – certi valori: famiglia, Dio e Patria».

Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria-Salvini) ha ribadito che il crocifisso è un simbolo «che non discrimina, ma unisce».

Franco Senarega (Lega Nord Liguria-Salvini) dopo essersi definito «dichiaratamente ateo», si è espresso, comunque, a favore dell’ordine del giorno, sottolineando di riconoscersi nei valori che rappresenta. 

Claudio Muzio (FI) ha spiegato che il crocifisso va oltre il semplice simbolo religioso, rappresentando la nostra storia, la nostra cultura e la nostra tradizione e, quindi, va salvaguardato.

Sergio Rossetti (Pd) ha sottolineato che «in quest’aula il crocifisso è stato usato per dividere» rimarcando che, diversamente, lui avrebbe dato il suo voto favorevole, ha  accusato la maggioranza di aver usato strumentalmente un simbolo che, invece, avrebbe il compito di unire e, infine, ha preannunciato la sua intenzione di lasciare l’aula insieme al suo gruppo al momento del voto.