Riorganizzazione strutture regionali: polemiche in Consiglio

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Sulla riorganizzazione delle strutture regionali sono state presentate oggi in Consiglio un’interrogazione, illustrata da Sergio Rossetti (Pd), e sottoscritta anche dagli altri componenti del suo gruppo, Raffaella Paita, Luca Garibaldi, Giovanni Lunardon, Valter Giuseppe Ferrando, Giovanni Barbagallo, Juri Michelucci e Luigi De Vincenzi, e un’interpellanza, illustrata da Alice Salvatore (Movimento 5 Stelle), e sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo, Fabio Tosi, Francesco Battistini, Marco De Ferrari, Gabriele Pisani e Andrea Melis.

Rossetti (Pd) ha presentato un’interrogazione relativa alla riorganizzazione dell’amministrazione regionale e ai criteri per la graduazione delle vice direzioni generali e degli incarichi dirigenziali e l’avvio dei bandi per vicedirettori. Il consigliere ha sottolineato che attualmente le posizioni dirigenziali non sono state ancora definite. «Non è dato sapere – ha aggiunto – i risultati delle istruttorie relative al bando per l’individuazione dei vicedirettori, non è stato emanato alcun bando per i direttori mentre, senza accordo sindacale, sono state individuate le figure dei vicedirigenti contrariamente al precedente accordo».

Rossetti ha quindi chiesto alla giunta di superare la situazione «per ridare alla macchina regionale un minimo di funzionalità e per limitare il costo del personale regionale, considerata la proliferazione di figure apicali prevista dagli atti di riorganizzazione». Il consigliere ha chiesto quale ruolo intenda attribuire la giunta al Segretario generale che ad oggi risulterebbe l’unica figura titolata alla firma «con un processo di accentramento di funzioni mai verificatosi prima nella storia regionale».

Nell’interpellanza presentata da Salvatore (Movimento 5 Stelle) si chiedevano i motivi per cui, dopo la chiusura il 27 gennaio scorso dei relativi bandi, la Giunta regionale non avesse ancora nominato il direttore centrale della Direzione centrale organizzazione e i vice direttori generali dell’Ambiente e della Pianificazione Territoriale, Urbanistica; non sia stato ancora selezionato il vice direttore generale previsto nel Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro e perché sono state introdotte due nuove posizioni di vice dirigente.

Nell’interpellanza il consigliere non ha escluso che «la Giunta regionale abbia violato le disposizioni in materia di posizioni organizzative/alte professionalità» aggiungendo che «la riorganizzazione è stata ideata e attuata gettando nel caos gli uffici regionali e, in particolare, quelli dell’Ambiente, dell’Urbanistica, dell’Edilizia e del Personale». Il consigliere ha fatto riferimento alla deliberazione del 29 dicembre 2015, sulla “Riorganizzazione amministrazione regionale” in cui è stata approvata la ristrutturazione delle strutture dipendenti dalla Giunta regionale, che doveva essere attuata dal 1° febbraio 2016 e ad altre disposizioni sulla materia.

Per la giunta ha risposto l’assessore al personale Gianni Berrino il quale, dopo avere sottolineato che nei casi in cui non è stato ancora individuato il dirigente sono state adottate le previste sostituzioni ad interim, ha ricordato i quattro avvisi pubblicati fra il gennaio e il febbraio scorso per la direzione centrale di organizzazione, per i due vicedirettori del dipartimento Ambiente e Urbanistica e l’incarico di direttore per la struttura complessa e ha rilevato che il vicedirettore del dipartimento Urbanistica è stato nominato il primo febbraio scorso e il direttore del dipartimento del territorio il primo marzo successivo. L’assessore ha rilevato che «l’istituzione di nuove posizioni di vice dirigenza e di posizioni organizzative rientra nelle determinazioni relative all’organizzazione degli uffici e questa materia è sottratta, per legge, alla contrattazione integrativa». Berrino ha quindi spiegato che le istituzioni di nuove posizioni sono legate alla riorganizzazione dell’ente e che sono in corso le procedure di assegnazione.

«Non c’è stata – ha aggiunto – alcuna paralisi dell’ente» e, a questo proposito, ha relazionato sulla quantità di decreti e deliberazioni assunti dalla giunta dal primo gennaio scorso ad oggi, numero che sono «in media con l’abituale produzione di atti per analoghi periodi dell’anno». Berrino ha rilevato, inoltre, che «il numero delle figure apicali di direzione generale della giunta, anche in seguito alla riorganizzazione, risulta inferiore per numero e retribuzione alle medie nazionali. Non è vero, inoltre – ha chiarito – che solo il segretario generale sia l’unico abilitato alla firma degli atti regionali. Dal primo marzo, con la nomina del direttore del dipartimento territorio – ha spiegato – è rimasto l’interim del segretario generale solo sulla nuova direzione centrale organizzazione che sarà nominata comunque a breve».

L’assessore ha quindi ribadito la correttezza degli atti compiuti e che la giunta ha attuato le disposizioni della legge regionale 41 del 2014 sugli assetti organizzativi della dirigenza «lasciata inattuata dalla precedente amministrazione».

Rossetti ha ribadito le difficoltà di funzionamento degli uffici e ha chiesto di approfondire il tema nella commissione competente e Salvatore ha replicato che non sono stati chiariti dall’assessore i motivi che hanno determinato la riorganizzazione [NdR, vedi Corsara: Riforma giunta Toti? Pd e M5S: “È caos sul personale in Regione”].